Che le star siano capricciose è risaputo: le cronache sono zeppe di episodi e richieste assurde, ma anche di camere d’albergo devastate dopo notti di fuoco fra droghe e donne (o uomini, dipende).
Per quanto eccentrico, Sir Elton John in fatto di capricci non si è mai fatto mancare nulla: fino a qualche anno fa, era noto che ovunque si trovasse a suonare in Europa, Reginald Kenneth Dwight preferiva tornare a dormire a casa sua, a Londra. Ad aspettarlo al termine delle sue esibizioni live pretendeva due limousine Mercedes con vetri oscurati, scortate dalla polizia fino alla scaletta dell’aereo privato.
Ma in queste ore, Elton sta dando il meglio di sé in Australia, dove è arrivato come tappa del “Farewell Yellow Brick Road Tour”, quella che ha definito la sua lunga tournée di addio al mondo dello spettacolo. Già sabato scorso, in concerto a Perth, Elton ha fermato il concerto per insultare pesantemente due uomini della security che stavano accompagnando fuori dallo stadio una donna. Una sfuriata andata avanti per diversi minuti, in cui Elton John ha continuato a borbottare insulti prima di riuscire a ritrovare la concentrazione necessaria a riprendere il concerto. Un episodio che non è piaciuto ai fans, che oltre a raccontarlo sui social hanno coperto di insulti i profili dell’artista inglese.
Ma i nervi di Elton continuavano ad essere molto tesi: durante il trasferimento aereo in volo privato verso Sydney, dov’erano previsti due concerti, l’artista avrebbe scagliato i suoi bagagli griffatissimi fuori dall’aereo perché spazientito dall’attesa. Alcuni giornalisti che attendevano l’arrivo della star hanno ripreso la scena e raccontata poi sui media, facendo rimediare al 72enne Elton John un’altra magra figura nel giro di poche ore e l’ennesimo indizio di un carattere difficile.
Pochi giorni fa, in un’intervista concessa alla “BBC”, mister Crocodile Rock aveva rivelato un retroscena imbarazzante durante un’esibizione a Las Vegas del 2017, quando era stato costretto a salire sul palcoscenico con un pannolone contenitivo a causa dell’incontinenza scatenata da un’operazione per rimuovere un tumore alla prostata.