Anche i Windsor, come il resto del pianeta, i panni sporchi amano lavarli in casa, più precisamente nella modesta residenza di Sandringham, nelle campagna del Norfolk. Lì, dove re Giorgio VI è passato a miglior vita, la “ditta” si riunisce per sbrigare gli affari di famiglia più delicati, compreso il clamoroso “divorzio” di Harry e Meghan.
Certo, ultimamente le gite a Sandringham stanno diventando continue, perché non passa settimana senza che ci sia qualcosa nei meccanismi della Royal Family che abbia bisogno di un’oliata regale.
Nelle scorse ore, riferiscono i tabloid inglesi, Elisabetta ha chiamato a raccolta i suoi, questa volta per studiare una reazione ufficiale all’ennesima magra figura rimediata da Andrea, il principe scapestrato e playboy messo in croce dall’FBI, che davanti al mondo intero l’ha accusato di non voler collaborare sul caso Epstein.
Elisabetta e suo figlio Carlo hanno avuto “una riunione d’emergenza riservata” sul caso di Andrea, a proposito della sua sciagurata “immagine pubblica”. Una fonte di palazzo ha svelato: “Entrambi speravano che il Duca di York potesse riabilitarsi, ma ora sembra sempre più improbabile. E c’è una crescente frustrazione tra i membri della famiglia reale per l’attenzione internazionale che suscita l’amicizia fra Andrea ed Epstein”.
Secondo altre fonti, Andrew sarebbe andato su tutte le furie leggendo le dichiarazioni di Geoffrey Berman, il procuratore di Stato di New York, insistendo che sarebbe stato felice di collaborare, ma “non era stato contattato da nessuno”. E sul caso si è accesa ancora più attenzione dopo che Scotland Yard ha annunciato la riapertura di un’indagine sul traffico sessuale di Epstein.
Ufficialmente, Buckingham Palace tace su tutto: le dichiarazioni del procuratore americano, la sfuriata di Andrea e la riunione d’emergenza di Elisabetta e Carlo. La “ditta” al momento è chiusa.