Di Marco Belletti
I divi del cinema che invecchiano devono fare i conti con il loro passato. I film hanno la capacità di bloccare nel tempo l’immagine degli attori che si rivedono costantemente all’apice del loro fascino in TV, ma tremendamente incanutiti allo specchio. Marilyn Monroe o James Dean non hanno dovuto affrontare il problema, rimanendo eternamente giovani nell’immaginario collettivo, altri invece sono ricorsi a lifting o massicce dosi di Prozac per superare lo choc di un corpo appesantito o deformato. Chi probabilmente non si è preoccupato più di tanto di essere decisamente ingrassato con l’età è stato Marlon Brando che, se fosse ancora vivo, nei giorni scorsi avrebbe festeggiato i 96 anni.Bello e dal fisico atletico che lo rendeva un vero sex symbol – tutti lo ricordano con la sua famosa canottiera in “Un tram chiamato desiderio” – Brando aveva anche un talento recitativo fuori dal comune: candidato otto volte al premio Oscar ne vinse due, entrambe come miglior attore protagonista. La prima, nel 1955 per “Fronte del porto”, arrivò a Hollywood per ritirare la statuetta, la seconda nel 1973 per “Il padrino”, disertò la serata dell’Academy e mandò al suo posto Sacheen Littlefeather, una giovane apache che lesse una lettera firmata dall’attore in cui spiegava di non essere andato di persona come protesta contro le ingiustizie subite dai nativi americani. Brando esagerato anche negli scandali, quindi, così come negli amori, tanto da contare 11 figli riconosciuti e tre adottati che si divisero l’eredità di quasi 22 milioni di dollari.
In campo sentimentale, fin da giovane Brando espresse in modo chiaro le sue idee, se è vero (come sembra) che in una delle sue prime interviste dichiarò “con le donne è come se io avessi un palo di bambù con un gancio in cuoio alla fine: faccio scivolare il cappio intorno al collo e le tengo a distanza. Come quando catturi un serpente”.
Macho senza riserve, divo assoluto e sex symbol acclamato, le donne dovevano cadere ai suoi piedi, senza eccezioni. Una delle prime fu la scrittrice Paula Fox – conosciuta quando frequentava una scuola di recitazione – cui ne seguirono molte altre. L’algida Grace Kelly che secondo un aneddoto hollywoodiano sarebbe stata trovata nuda nel letto con Brando da Bing Crosby. Ingrid Bergman con cui avrebbe dovuto recitare in “Senso” di Luchino Visconti, ma sembra fu lo stesso regista a preferire un anonimo Farley Granger come partner per la moglie, di cui era molto geloso. Jacqueline Kennedy che vedova da un anno lo sedusse una sera a casa sua mentre l’attore le preparava un’omelette. Edith Piaf tra le cui braccia Brando si sarebbe gettato dopo aver ricevuto un secco “no” da Brigitte Bardot. Rifiuti che sembra abbia ricevuto anche da Sophia Loren e Liz Taylor.
Nella biografia “Brando’s Smile” scritta nel 2014, la scrittrice Susan Mizruchi ha raccontato le relazioni dell’attore mettendo in evidenza come la sua dipendenza affettiva si trasformasse in dipendenza sessuale, affermando che Brando era un uomo che aveva bisogno di essere amato ma che non riusciva a essere fedele.
Ava Gardner raccontò che in un hotel Brando le palpò il seno chiedendole se fosse rifatto. Rita Moreno tentò il suicidio per lui e lo definì “la lussuria della mia vita”. Con Marilyn Monroe sembra che fosse solo amico ma comunque negli anni Cinquanta finirono a letto insieme. E ancora Marlene Dietrich, Rita Hayworth, Irene Papas e Ursula Andress, che anni dopo lo definì “diabolico” forse riferendosi al presunto triangolo amoroso tra lei, Marlon Brando e James Dean…
Le voci che Brando intrattenesse rapporti sia con gli uomini sia con le donne erano già parzialmente emerse negli anni Cinquanta negli scritti feroci di Louella Parsons e Hedda Hopper, le giornaliste al vetriolo di Hollywood, ma erano tempi puritani e lo stesso attore non ne parlò fin dopo “Ultimo tango a Parigi”, film dannato diretto da Bernardo Bertolucci. Infatti, a metà degli anni Settanta Brando raccontò a un giornalista francese che “l’omosessualità ormai va di moda e non fa più notizia. Come un gran numero di uomini anche io ho avuto esperienze omosessuali, non me ne vergogno. Non mi interessa troppo che cosa pensa la gente di me, ma se qualcuno crede che io abbia una storia con Jack Nicholson, vi prego continuate a farlo perché mi diverte molto”.
Nel libro del 2016 “Tomorrow never Comes” i giornalisti Darwin Porter e Danforth Prince ricostruirono il rapporto tra Brando e Dean definendolo “una complessa relazione sadomaso nella quale Marlon giocava il ruolo del padrone”.
Sono numerosi gli amori omosessuali di cui fu protagonista Brando: nell’elenco compaiono lo scrittore James Baldwin e gli attori Richard Pryor, Wally Cox, Montgomery Clift e Cary Grant. Quest’ultimo sembra sia rimasto solo l’avventura di un weekend in quanto preferì tornare dal compagno Stewart Granger, che a sua volta più tardi avrebbe ceduto alle lusinghe e alla bellezza di Brando.
Tutte notizie rigorosamente non ufficiali, di certo c’è che l’attore si sposò tre volte con altrettanti divorzi finiti in tribunale. La prima moglie, l’attrice Anna Kashfi, riuscì a resistere otto mesi nel 1957 poi, alcolizzata, scappò e lasciò che il figlio Christian Devi crescesse con le baby sitter di Brando. Nel 1991 fu condannato per l’omicidio del fidanzato della sorellastra Tarita Cheyenne, che si sarebbe suicidata quattro anni dopo, mentre Christian morì per droga nel 2008.
Nel 1960 Brando sposò l’attrice messicana Movita (all’anagrafe Maria Luisa Castaneda) da cui divorziò nel giro di pochi mesi e da cui ebbe Miko e Rebecca. Nel 1962 fu la volta della polinesiana Tarita Teriipiaconosciuta appena 22enne sul set de “Gli ammutinati del Bounty”, con cui rimase sposato una decina d’anni e dalla quale ebbe Simon Tehotu e Tarita Cheyenne. Inoltre, Brando ebbe tre figli dalla relazione con la cameriera Christina Maria Ruiz, quattro da donne sconosciute, e tre li adottò.
Forse un po’ di chiarezza su che cosa voleva davvero Marlon Brando da un rapporto di coppia potrebbe capirsi dall’affermazione che l’attorre fece quando l’amico fraterno – e quasi sicuramente amante – Wally Cox morì 48enne nel 1973: “Se fosse stato una donna lo avrei sposato e avremmo potuto vivere felici e contenti”.