Gli esecutori testamentari della fortuna di Jeffrey Epstein hanno proposto ad un giudice la creazione di un fondo per compensare le donne che il finanziere è stato accusato di avere abusato sessualmente.
Secondo Darren Indyke e Richard Kahn, i due esecutori il fondo avrebbe creato “un’alternativa volontaria, confidenziale e non vincolante per chiudere il contenzioso”.
Epstein, 66 anni, è morto impiccandosi nella sua cella di Manhattan lo scorso 10 agosto, due giorni dopo aver firmato un testamento in cui depositava in un trust il suo patrimonio, stimato di 577 milioni di dollari. Ora, l’ingente patrimonio si trova di fronte a una dozzina di cause intentate da donne che affermano di essere state abusate dal finanziare quando erano minorenni.
Il fondo di risarcimento proposto, di cui non è stata quantificata la cifra, dev’essere approvato da un tribunale delle Isole Vergini americane, sarebbe controllato da Jordana Feldman e Kenneth Feinberg, che hanno già lavorato sui fondi di risarcimento per le vittime colpite dall’11 settembre.
Le donne che scelgono di non accettare il programma, avrebbero comunque la possibilità di far valere in tribunale le loro pretese di risarcimento. L’avvocato Roberta Kaplan, che rappresenta una delle donne che hanno fatto causa, ha espresso il proprio scetticismo: “Dato che il fondo è stato pensato senza il nostro input o consenso, manterremo una mente aperta perché siamo favorevoli ai tentativi di compensare equamente le vittime, ma prima c’è ancora molto da dimostrare”. Un altro legale che rappresenta più vittime, Brad Edwards, ha detto che il fondo dovrebbe iniziare mettendo tutto il patrimonio di Epstein nel fondo di compensazione: “Se i curatori hanno in mente quello, allora è un passo nella giusta direzione”.
Anche dopo la morte del finanziere, i pubblici ministeri federali di New York hanno continuato a indagare, e ci sarebbe anche un’indagine correlata a Parigi.