Secondo diversi media inglesi e americani, che riportano notizie trapelate dai palazzi di giustizia statunitensi, il principe Andrea avrebbe “chiuso completamente la porta” sull’ipotesi di testimoniare davanti agli agenti dell’FBI nell’indagine su Jeffrey Epstein, il miliardario pedofilo di cui il duca di York era buon amico.
Malgrado le dichiarazioni pubbliche di essere a disposizione “affinché la verità e le responsabilità fossero accertate”, dallo staff del secondogenita della regina è stato eretto un muro di gomma invalicabile. Il procuratore del distretto Sud di New York, Geoffrey Berman, ha riferito che il suo ufficio sta “considerando altre opzioni”, mentre continua prosegue senza sosta l’indagine sulla cerchia di amicizie del pedofilo morto suicida lo scorso agosto.
Il Duca è stato sottoposto a forti pressioni pubbliche per spiegare la sua relazione con Epstein e soprattutto le accuse di aver avuto incontri sessuali con Virginia Roberts Giuffre, allora minorenne, fatto che lui ha sempre negato.
“Contrariamente al proposito pubblico del principe Andrew di cooperare con la nostra indagine sul caso Epstein, offerta che è stata divulgata attraverso un comunicato stampa ufficiale, il principe Andrew ha completamente chiuso la porta alla cooperazione volontaria e il nostro ufficio sta valutando altre opzioni”, ha detto Berman in una conferenza stampa senza specificare di quali opzioni si tratti. Buckingham Palace si è rifiutata di commentare.
Gli avvocati delle presunte vittime di Epstein hanno minacciato di citare in giudizio Andrew, anche se non è chiaro se il principe possa essere costretto a parlare con i pubblici ministeri.