Per Andrea, il secondogenito della regina, l’ennesima magra figura nel giro di pochi mesi arriva dalle parole di Geoffrey Berman, procuratore federale di New York, che in una conferenza stampa indetta per spiegare lo stato delle indagini sul caso di Jeffrey Epstein, ha puntato il dito contro il duca di York.
“Dal principe Andrew non c’è stata alcuna collaborazione. Eppure, il duca si era pubblicamente messo a disposizione delle autorità americane”. Il riferimento è alla disastrosa intervista concessa alla BBC lo scorso novembre, costata al rampollo reale il ritiro forzoso dalle attività pubbliche della Royal Family, in cui si era detto pronto a fare la propria parte per raggiungere la verità.
La realtà è ben diversa: l’FBI avrebbe più volte contattato i legali del principe per stabilire le condizioni per una deposizione, ma da Buckingham Palace non è mai arrivata alcuna risposta. “È giusto che l’opinione pubblica sappia che il principe Andrea non ha rispettato la parola data. Jeffrey Epstein non avrebbe potuto fare quello che ha fatto senza poter contare sull’aiuto di altri: possiamo assicurare che l’indagine sta andando avanti”.
I legali di Virginia Roberts Giuffre, l’ex schiava sessuale di Epstein che accusa il principe di averla accolta per tre volte nel suo letto, su obbligo del magnate pedofilo morto suicida, sono partiti all’attacco, ricordando che “Il principe dovrebbe prendere in seria considerazione una regola che vale in questo paese: nessuno è al di sopra della legge. Ma dobbiamo ammettere con molta amarezza che le vittime di Epstein non si aspettavano un atteggiamento diverso da questo”.
I tabloid inglesi sono partiti all’attacco: quasi tutti riportano la notizia in prima pagina, dedicando ampio spazio alla vicenda. “The Sun” ha pubblicato un falso annuncio di ricerca di persona scomparsa dell'FBI che sta facendo il giro del web.