La stampa inglese è indecisa: o il principe Andrea non ha capito l’entità del disastro in cui è finito, trascinando per intero la “Ditta”, oppure fa finta, ed è perfino peggio. Nei corridoi di Buckingham Palace, dicono fonti vicine alla Royal Family, la battaglia infuria fra chi lo vuole fuori dalla cerchia ufficiale e chi - solo lui - è convinto che le bufere prima o poi passano, e torna il sereno.
Il Duca di York, privato dell’appannaggio annuale, starebbe già studiando il suo ritorno, ma si trova di fronte i nervi tesi di suo fratello Carlo, in perenne attesa del trono, che al contrario lo vuole in pensione, lontano dai riflettori che ha dimostrato di non saper gestire. Andrew sarebbe sempre più intenzionato a presentarsi davanti alla commissione dell’FBI per chiarire una volta per tutte la propria posizione, ma visti gli esiti disastrosi dell’unica intervista mai concessa, quella alla BBC, a Buckingham Palace sono convinti che finirebbe per mettersi ancora di più nei guai.
Una sua sfacciata fiducia in se stesso che i consiglieri reali ritengono fuori luogo, soprattutto perché le rivelazioni sul suo nome sono incessanti. L’ultima, l’incontro segreto con Ghislaine Maxwell appena due settimane dopo che i pubblici ministeri statunitensi avevano annunciato la riapertura delle indagini sul pedofilo pieno di soldi Jeffrey Epstein, comune amico. E per di più, a irritare il palazzo, viene fuori che la procacciatrice di ragazzine per conto del magnate sarebbe stata ospite delle sacre mura di Buckingham Palace. Di seguito, è arrivata anche un’altra amicizia poco edificante: quella lo stilista Peter Nyguard, accusato di molestie da tre dipendenti, di cui Andrea era stato ospite nella sua tenuta ai Caraibi.
Andrew, descritto come “comprensibilmente devastato dall’epilogo della dolorosa amicizia con Epstein”, starebbe iniziando ad essere “ingenuamente positivo” all’idea di poter sopravvivere alla tempesta che l’ha investito, ricostruendo la propria immagine con una chiacchierata con i mastini dell’FBI. Ma è l’unico a pensarla così: la maggioranza dei sudditi, secondo alcuni sondaggi di questi giorni, lo vogliono ben lontano dalla scena. Un pensionamento anticipato che gioverebbe perfino al futuro re Charles, per dare un’immagine della monarchia più snella ed economica. Altre famiglie reali stanno già stringendo la cinghia: in Svezia, Re Carlo XVI Gustaf ha recentemente rimosso cinque dei suoi nipoti dalla “ditta”, seguito dall’applauso fragoroso dei sudditi.
Intanto, l’emorragia dei 175 fra enti, istituzioni, fondazioni e banche che sostenevano il Duca di York nelle sue attività benefiche si stanno defilando, una dopo l’altra. A difenderlo sono rimasti un piccolo gruppo di amici fidati, che insistono su quanto Andrea sia una persona corretta, che non ama le feste, beve acqua e tè, va a letto alle 23:30 e si sveglia alle 7:30 del mattino, tutti i giorni, 365 volte all’anno.
Fra i disastrosi errori del principe Andrea, pochi sono così dannosi come la foto con il braccio intorno al fianco di Virginia Roberts, allora 17enne. Scattata nella residenza di Belgravia di Ghislaine Maxwell, l’immagine è diventata il macigno che ha trascinato al fondo il principe Andrea. E insieme a lui, a precipitare verso il baratro sono anche altri pezzi pregiati della scacchiera reale, come sua figlia Beatrice, ormai prossima alle nozze con l’italiano Edoardo Mapelli Mozzi, ma probabilmente costretta a rinviare ogni cosa per evitare ulteriori imbarazzi alla Famiglia. I tabloid fanno anche i conti in tasca alle due figlie di Andrea, Eugene e Beatrice, che dal taglio dell’appannaggio di papà usciranno anche loro fortemente ridimensionate. Lavorano entrambe, ma rinunciare a 300mila euro ogni anno non è esattamente uno scherzo.
Un baratro destinato a diventare ancora più profondo il prossimo 2 dicembre, quando sulla BBC andrà in onda l’intervista a Virginia Robert Giuffre, l’ex schiava di Epstein, prestata almeno tre volte al suo caro amico Andrew.