Gli agguerriti legali di Ghislaine Maxwell stanno tentando di tutto perché all’ex socialite britannica siano concessi i domiciliari, facendola uscire dal carcere di New York in cui è rinchiusa e sorvegliata a vista 24 ore su 24 per timore che possa tentare il suicidio, come avvenuto al suo socio e amante Jeffrey Epstein lo scorso agosto.
Un mare di istanze che regolarmente viene respinto, a fronte di dettagli che dimostrano la straordinaria abilità della donna di saper eludere i mandati di cattura che la inseguivano in tutto il mondo. Secondo i procuratori federali, le richieste di confinamento domiciliare a fronte di una cauzione di 5 milioni di dollari, in parte garantita da una proprietà nel Regno Unito, non si adattano ad una donna capace di mettere in pratica sofisticate strategie di fuga. “Non ci sarà alcun processo per le vittime se all’imputata verrà offerta l’opportunità di fuggire, e ci sono tutte le ragioni per pensare che sia esattamente quello che farà nel caso fosse rilasciata”.
La Maxwell, che in queste ore comparirà in streaming davanti a un giudice federale, continua a negare qualsiasi accusa, ma almeno una delle presunte vittime dovrebbe essere ascoltata nel corso dell’udienza, avvalorando la tesi che Ghislaine debba restare in carcere in quanto soggetto pericoloso.
Dagli atti emerge che la Maxwell ha realmente dimostrato una capacità non comune nell’arte della fuga: quando gli agenti dell’FBI hanno fatto irruzione nella villa del New Hampshire dove si nascondeva, invece di obbedire all’ordine di aprire la porta la donna sarebbe fuggita in un’altra stanza. “Mentre gli agenti conducevano la perquisizione della casa, hanno anche notato un cellulare avvolto nella carta stagnola, uno sforzo apparentemente maldestro per sfuggire alla geolocalizzazione. In più, per garantire l’anonimato e la riservatezza, il fratello della Maxwell avrebbe assunto ex membri dell’esercito britannico per sorvegliare la proprietà del New Hampshire: secondo i procuratori, la donna avrebbe consegnato a una delle guardie una carta di credito intestata ad una società per le spese vive e affidato anche le trattative per l’acquisto della proprietà dal valore di un milione di dollari pagato in contanti. “Dettagli che chiariscono l’abilità della Maxwell a vivere in clandestinità”.
I procuratori hanno anche contestato la proposta dei legali della donna di una fideiussione firmata da sei soggetti per pagare la cauzione di 5 milioni di dollari, con l’aggiunta di consegna dei passaporti e massima limitazione a viaggi e spostamenti.
“Data la gravità dei crimini, le notevoli risorse economiche dell’imputata, la sua capacità di sottrarsi alle indagini e le bugie sotto giuramento, la Corte dovrebbe considerare il pacchetto di cauzione proposto per ciò che vale: nulla”.