Nel maggio del 2018, l’attrice olandese Sand Van Roy presenta una denuncia per stupro contro il regista francese Luc Besson: sarebbe stata aggredita e violentata in un hotel parigino. L’avvocato di quest’ultimo, Thierry Marembert, respinge ogni accusa: “Besson nega con forza queste illazioni, frutto di fantasie”. Si apre un’indagine che dura nove mesi, culminata nella pronuncia della procura di Parigi, che respinge la querela per mancanza di prove.
La Van Roy non ci sta, e il 19 maggio scorso si presenta alla croisette, sul red carpet Festival del Cinema di Cannes, con un vistoso tatuaggio temporaneo sulla schiena che recita “Stop alla violenza sulle donne”.
Non sarà sicuramente questo, ma nuove prove presentate dagli avvocati dell’attrice, ad aver convinto un giudice a riaprire l’inchiesta.
Sand Van Roy, che ha recitato con Besson ne “Il Quinto Elemento”, accusa il regista di averla ripetutamente violentata nell’arco di due anni. Luc Besson, che sul set dello stesso film ha iniziato una relazione culminata nel matrimonio con Milla Jovovich, ha sempre negato ogni addebito, anche se contro di lui ci sarebbero le denunce di altre nove donne.