Nordhal Lelandais, mentre i magistrati gli fanno rivedere in un'aula del Tribunale un suo video che riprende un'efferata violenza sessuale sulla sua cuginetta di 4 anni, poi cancellato sul suo telefono cellulare ma recuperato dagli investigatori della Scientifica della Gendarmerie, ha ammesso la sua responsabilità in merito agli abusi avvenuti nell'estate del 2017 nel Sud della Francia. Ovvero, poche settimane prima dell'aggressione a un'altra cugina, allora di 6 anni, e infine il rapimento e l'omicidio di Maëlys.
Il 35enne di Domessin ha confidato di "provare da tempo, una forte attrazione fisica verso i bambini". "La sessualità sfrenata di Nordahl Lelandais è la chiave del suo percorso criminale. L'assassinio del caporale Noyer e le due aggressioni sessuali su due dei suoi cugini hanno dato un colore evidente al caso Maëlys", spiega una fonte giudiziaria, rivela il Dauphine Liberè. Durante l'interrogatorio di venerdì, l'ex istruttore cinofilo dell'Esercito è stato accusato di "aggressione sessuale a un minore di 15 anni" e "registrazione di immagini pedopornografiche". Con questi nuovi elementi a loro disposizione, i giudici istruttori di Grenoble potrebbero ordinare una nuova perizia psichiatrica, per definire ancor meglio i moventi degli omicidi e degli abusi sessuali. La prima è stata effettuata prima della confessione del 14 febbraio 2018, data in cui Nordahl Lelandais aveva condotto i giudici ai resti di Maëlys, abbandonati in una cava di pietra ai piedi del Mont Grêle ad Attignat-Oncin (Savoia).