Un secondo video che riprende un'aggressione sessuale è stato trovato nella memoria dei due telefoni cellulari di Nordahl Lelandais. Secondo una fonte vicina agli inquirenti, il video, recentemente recuperato dai gendarmi, è stato registrato da Nordahl Lelandais, che ha aggredito nel 2016 anche un’adolescente abusandola sessualmente. "Questo è un nuovo video, particolarmente efferato e assolutamente esplicito", dice una fonte, confermando lo scoop del "Nouvel Obs".
Gli investigatori sono riusciti a identificare la vittima della violenza, sarebbe la figlia di un amico di famiglia del trentenne di Domessin, già indagato per l'omicidio di Maëlys e quello di Arthur Noyer, aoltre all'aggressione sessuale di una cugina di 7 anni. Nordahl Lelandais sarà nuovamente ascoltato dai magistrati inquirenti il 7 dicembre prossimo. Il primo video, sempre sul telefonino, mostra un’aggressione sessuale avvenuta all’interno della casa di famiglia di Domessin. In quei giorni i familiari della madre erano loro ospiti, con la figlia di 7 anni. Lelandais l’aveva costretta a subire le sue attenzioni morbose e l’aveva ripresa con il suo telefonino. Successivamente aveva cancellato entrambi i video ma gli agenti della Scientifica della Gendarmerie sono riusciti a recuperarli. L’esame delle memorie dei suoi cellulari non è ancora concluso.
L’ex militare ha confermato l’aggressione ai gendarmi di Grenoble. La corsa verso l’ergastolo è ormai prossima alla fine e vicina alla certezza. I due omicidi, di Maelys del caporale Noyer, già sarebbero ampiamente bastati per la condanna alla massima pena, ma le due gravissime aggressioni sessuali documentate dai video da lui stesso girati, blindano ormai per sempre in cella quest’uomo malvagio, manipolatore e crudele. Vani i suoi tentativi di passare per matto, per strappare le attuenuanti. Una commissione di psichiatri che lo ha esaminato durante i mesi trascorsi un ospedale psichiatrico per detenuti non distante da Lione, ha escluso il vizio di mente. Lelandais è totalmente responsabile di quanto ha commesso. Aveva descritto delle “strane voci” che gli imponevano di sequestrare e uccidere la piccola Maelys: “C’è una persona che si sdoppia da me, io non volevo fare niente di male dalla bambina, ma lui mi ha obbligato…”. Maelys è morta per un tremendo pugno inferto in pieno volto, forse dopo la violenza. Ora lui è detenuto nel carcere di massima sicurezza di St. Quentin de Fallavier, in isolamento perché gli altri detenuti lo hanno minacciato di morte.