Si chiama “Stellantis”, ma non è il titolo di un film di fantascienza, e neanche quello di un’astronave madre alla derive negli spazi siderali. È il nome della nuova creatura industriale nata dalla fusione di FCA e PSA, ovvero – per stringere i concetti – Fiat e Peugeot, con tutti i correlati appresso.
Stellantis, si affrettano a chiarire in una nota coingiunta, non ha valenze epiche ma semplicemente una radice latina, dal verbo “stello” che riassume un significato caro agli dei: “illuminato dalle stelle”.
“Il nome Stellantis trae ispirazione da questo nuovo e ambizioso allineamento di marchi automobilistici leggendari e forti culture aziendali che, unendosi, sono in procinto di creare uno dei nuovi leader nella prossima era della mobilità, preservando al contempo sia il valore eccezionale dell’insieme sia i valori delle singole parti costituenti. Le origini latine del nome rendono omaggio alla lunga e importante storia delle due società fondatrici mentre l’evocazione dell’astronomia richiama lo spirito di ottimismo, energia e rinnovamento alla base di questa unione che cambierà il settore automotive”.
Invariati, al contrario, i loghi che compongono la costellazione: Lancia, Alfa Romeo, Chrysler, Peugeot e Citroen. Il passo successivo sarà il nuovo logo.
La ragione sociale della nuova entità è il primo passo ufficiale dopo l’accordo di fusione nato lo scorso anno, considerato fondamentale per reggere alla competitività di colossi sempre più agguerriti e attrezzati. La fusione paritetica (50/50), nasce in effetti sotto una buona stella, accompagnata dal titolo di quarto costruttore mondiale con 9 milioni di auto vendute, 400mila dipendenti e un fatturato che sfiora i 200miliardi di euro all’anno. Unita incognita, la presenza dello Stato francese che fa capolino con il 12% delle azioni di PSA. Amministratore delegato sarà Carlo Tavares, attuale Ceo di PSA.