
Eppure Alice sa usare perfettamente il defibrillatore, come testimoniato dal brevetto Bls-d che la rende idonea al soccorso in mare, piscine e acque interne. “Per lavorare sono costretta a spostarmi a Numana, un’ottantina di km da Fano, con un notevole aggravio dei costi: mi piacerebbe fare la bagnina sulle spiagge della mia zona”.
“Circa tre anni fa - ha raccontato Alice - con in tasca il brevetto da bagnina, ero passata da uno stabilimento balneare all’altro, dalle spiagge di Fano a quelle di Pesaro, per consegnare il mio curriculum con la speranza di trovare lavoro. Ma tante volte mi sono sentita dire - a volte anche con toni maliziosi - che non assumevano ragazze perché “come fa una ragazza ad andare a salvare un uomo grosso che affoga in mezzo al mare?”. O altri commenti in dialetto di “una ragazza, anche carina, che distrarrebbe i bagnanti e li farebbe affogare tutti”. Purtroppo non ho trovato questi commenti né simpatici né spiritosi, ma ho visto una chiara discriminazione sessuale. Un unico stabilimento sembrava interessato alla mia candidatura, ma al momento del colloquio, quando ho chiesto informazioni tecniche su orari di lavoro, attrezzature e stipendio mi sono sentita rispondere dal gestore: “Se ti truccassi saresti molto più carina”. E poi messaggi sul cellulare che iniziavano con: “Buongiorno principessa…”. Così ho preferito fare la bagnina per tre anni nelle bellissime spiagge della Riviera del Conero, suscitando anche l’attenzione del sindaco di Numana che si meravigliava di come Fano e Pesaro non assumessero ragazze”.

Tre anni dopo Alice ci ha riprovato di nuovo, inviando 11 curriculum, ma nessuno le ha risposto: “Tornerò a Numana, dove il mio lavoro è apprezzato quanto quello di un uomo: in acqua non conta la forza fisica, ma saper soccorrere efficacemente e saper nuotare bene”.