L’indagine sulle auto blu in Italia è pronto: il Dipartimento della Funzione Pubblica le ha contate tutte, nei garage di ministeri, Asl, enti, comuni e regioni. Ma quando i numeri erano ormai pronti per essere divulgati con un documento pubblico, esibendo ancora una volta il vanto di aver messo fine ad un malcostume italiano, qualcuno blocca tutto, per non dare un nuovo spunto di pressapochismo prima della elezioni europee. Meglio aspettare e meglio ancora che non si sappia delle 8.280 nuove auto blu che quest’anno, grazie a due bandi della “Consip”, entreranno nei garage pubblici, con una spesa pari a 168 milioni di euro. Nel primo bando si parla del noleggio di 7.900 auto grigie, con o senza autista e con cilindrata inferiore a 1600 cc, nel secondo dell’acquisto per 48 milioni di euro di 380 auto blindate (140 berline tre volumi, 160 auto a cinque porte e 80 Suv), da adibire soprattutto alle scorte.
Di Maio ha avviato un’indagine, e un’altra indagine parlamentare ha costretto il ministro Giulia Bongiorno a tentare di dare una spiegazione alla grana.
Morale della storia, al momento non è possibile sapere quante auto blu circolano in Italia: l’ultimo conteggio risale ad un anno fa. Ma i numeri messi a tacere, fatti trapelare da qualcuno, parlano di 33.500 veicoli destinati a 8.300 uffici della Pubblica Amministrazione, contro i 29.195 del 2018, per 6.900 uffici a cui erano destinate. Il censimento, in base al decreto legge del 25 settembre 2014, è affidato al Dipartimento della Funzione Pubblica con la collaborazione di “Formez”, il centro di servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione.
Era stato Carlo Cottarelli, ai tempi in cui era Commissario per la revisione della spesa pubblica, a voler rileggere al ribasso i garage della Pubblica Amministrazione, così come aveva tentato di fare Matteo Renzi, con la discutibile idea di vendere auto blu e grigie su eBay. E sull’argomento, va ricordato, i Cinque Stelle avevano promesso battaglia per ridurre gli sprechi.