“Devi solo ballare, così facciamo un po’ di soldi”. È la frase che Shandel, allora tredicenne, si è sentita dire 12 anni fa ad una festa a cui l’aveva portata il suo ragazzo di allora. È cominciato tutto così, ricorda Shandel, oggi 25enne. Ma poco a poco, l’uomo che lei considerava l’unica persona al mondo che le dimostrava amore, pretendeva di più. Anche ora, è difficile per Shandel - una giovane che ha accettato dai raccontare la sua storia alla CNN a patto di usare solo il suo nome - parlare di ciò che è stata costretta a fare con non sa più neanche quanti uomini.
Aveva lasciato l’inferno di casa sua, con il padre tossicodipendente e la madre “piena di problemi”. Se n’era andata con un uomo, “la prima persona che dimostrava amore e interesse verso di me da quando ero nata. Con il senno di poi non era amore, lo sembrava soltanto”.
Shandel è una delle centinaia di vittime del traffico e sfruttamento sessuale di minori. Un reato aberrante, che evoca immagini di bambini rapiti per strada e contrabbandati attraverso le frontiere, situazioni che secondo assistenti sociali ed esperti sono invece assai rare.
È statistico che la maggior parte delle vittime conosca i propri sfruttatori. I bambini più vulnerabili sono quelli che vivono in condizioni di povertà, spesso noti ai servizi di protezione dell’infanzia, dati in affidamento e in condizioni generalmente instabili. “Per quanto possano venire fuori storie di cospirazioni per colpire persone relativamente sicure e meno vulnerabili, la verità affonda nella normalità - racconta Robert Beiser, direttore delle iniziative strategiche per il traffico sessuale della National Human Trafficking Hotline - i nostri dati mostrano che le lo sfruttamento trova terreno fertile dove le persone non hanno supporto e la possibilità di rivolgersi alla giustizia. Gente senza voce che, se ridotte in schiavitù, è molto meno probabile che diventino un problema per i trafficanti di esseri umani. I bambini hanno più probabilità di essere perfino imparentati con i loro sfruttatori che di essere rapiti da uno sconosciuto”.
“Concentrarsi sui bambini che vengono catturati da sconosciuti o da bande di trafficanti porta l’opinione pubblica a non capire il punto - aggiunge Rachel Lloyd, vittima della tratta da adolescente e fondatrice del GEMS, un'organizzazione no-profit di New York che aiuta i sopravvissuti a rimettere in sesto la loro vita - ci sono ragazze che vengono rapite, ma non è il caso più comune: il pericolo non arriva quasi mai dal buio. È nella cerchia familiare che si annida il rischio di imbattersi in un’industria che vale miliardi di dollari, piena di sfruttatori che devono continuamente trovare carne fresca”.
È impossibile quantificare quanti bambini vengano sfruttati sessualmente a fini commerciali, dicono gli esperti, perché non esiste un sistema per rintracciarli. In base a come vengono identificati dalle forze dell’ordine, i minori sono etichettati come delinquenti o fuggitivi. “L’etichetta assegnata a quel bambino stabilirà se verrà mai conteggiato nel database dello sfruttamento sessuale”.
Lo scorso anno, la “US National Human Trafficking Hotline” ha identificato 22.326 vittime della tratta: di queste, 14.597 erano casi di traffico sessuale e 1.048 di lavoro agricolo o domestico in schiavitù. L’età media delle vittime era di 17 anni e dai loro racconti gli sfruttatori sono quasi sempre uomini, e le vittime donne. Molte, all’inizio, si lasciano convincere che l’uomo che hanno davanti saprà offrire una vita migliore. “Una situazione di normalità che dura non più di un paio di settimane: tante erano convinte che avrebbero avuto una carriera nel mondo dello spettacolo. La maggior parte scappano da situazioni così gravi da pensare che la strada sia un’opzione migliore”.
La “WellHouse” di Odenville, in Alabama, ospita donne adulte sopravvissute allo sfruttamento sessuale: molte sono state vittime per anni, a partire dall’adolescenza. L’organizzazione ospita anche bambini e sta lavorando ad una struttura abitativa per minori che dovrebbe aprire nella primavera del prossimo anno. “Lo sfruttamento sessuale dei bambini è ovunque: esiste un sistema costruito per sfruttare in ogni modo le persone vulnerabili”.
“Le prostitute i loro clienti, nella maggior parte degli stati, sono considerati crimini quasi equivalenti: una minore arrestata per prostituzione può essere accusata di prostituzione e di conseguenza giudicata una delinquente almeno in 19 stati americani, e questo fa perdere di vista il problema di partenza”. In alcuni stati sono stati fatti progressi: il Minnesota ha eliminato la responsabilità penale dei minori in caso di prostituzione, mentre Seattle e Washington non arrestano quasi mai persone che si prostituiscono, ma al contrario “c’è una responsabilità significativa per chi compra sesso, specialmente da bambini”.
Oggi, Shandel è tranquilla. Sta per prendere la laurea in marketing e anni fa ha trovato una famiglia che l’ha accolta. Senza pretendere nulla in cambio.