Soprattutto in Texas, la figura di John Wayne è quella dell’eroe, del patriota, del cowboy che sapeva usare la colt e la giustizia con la stessa straordinaria abilità. Difficilmente, nella storia di Hollywood, un altro divo del grande schermo è mai riuscito a incarnare la cultura e la filosofia del vero “yankee”, sia in patria che fuori. Nato il 26 maggio del 1907 a Winterset, nell’Iowa, Marion Michael Morrison, il suo vero nome, per tutti “The Duke”, il duca, aveva iniziato la carriera nel cinema muto riuscendo poi a trasformarsi nell’immagine per antonomasia dell’eroe western e delle storie di frontiera, interpretando oltre 150 pellicole, quasi tutte di enorme successo. Candidato all’Oscar per tre volte, era stato insignito con medaglia d’oro del Congresso e quella della Libertà, concessa dal presidente in persona. Muore di cancro l’11 giugno 1979, e pochi mesi dopo gli viene intitolato l’aeroporto di Orange Country, nei pressi di Santa Ana, in California: per il comune un semplice omaggio al più celebre dei concittadini, per molti di più una scelta scellerata, vista qualche affermazione un po’ di forte pronunciata da Wayne quando era in vita. Secondo diverse biografie, l’attore era un noto omofobo, razzista e forte simpatizzante delle posizioni dell’ultra destra.
Nel tempo, sullo scalo aeroportuale californiano si accendono e spengono polemiche, a cominciare da un problema di ordine pratico: il nome John Wayne poteva destare qualche confusione sulla posizione dell’aeroporto, visto che la contea di “Orange County” è cambiata, passando da sobborgo a seconda contea della California per popolazione.
La polemica intorno al nome di John Wayne sta riprendendo forza in queste settimane, accompagnata dall’ennesima richiesta di intitolare l’aeroporto di Santa Ana a qualche personaggio meno discutibile. Il motivo scatenante è una vecchia intervista rilasciata dall’attore a “Playboy” nel 1971, ripresa integralmente dal “Los Angeles Times”, in cui The Duke afferma di credere “nella supremazia bianca, almeno finché i neri non saranno educati ad un livello di responsabilità. Non capisco perché la gente insista sul fatto che ai neri sia stato proibito il diritto di andare a scuola: erano ammessi nelle scuole pubbliche ovunque io fossi. Anche se non avessero le credenziali adeguate per il college, ci sono corsi per aiutarli a diventare idonei. Ma se non sono culturalmente pronti per quel passo, non penso che dovrebbero essere ammessi, altrimenti, la società accademica si riduce al minimo comune denominatore”. Era stata la figlia di Wayne a riportarla alla luce nel 2016, pensando di fare cosa gradita alla campagna elettorale di Trump.