Volano gli insulti in tv. Cè un giornalista tedesco, Udo Gumpel, che perde la testa di fronte al direttore de La Verità, Maurizio Belpietro, nel corso di un'infiammata polemica sulla "manovra del (o contro?) il popolo" del governo giallo-verde. Costui si sbraccia, insulta, fa le boccacce, mentre Belpietro alza i toni secondo il suo stile. Bianca Berlinguer informa il collega tedesco che "non sarà mai più invitato alla trasmissione". Se ne farà una ragione, questo è certo.
Da Porro invece si scatena Il castigatore della casta Mario Giordano, editorialista de "La Verità". Lo scontro con Sgarbi è epico. In un fuori onda gli dà del comunista per decine di volte, poi si domanda. "Avrà capito?". Quindi fa il verso alla vocetta acuta di Giordano, schierato con i grillini sul tema della chiusura domenicale di market e negozi. Giordano ha inventato un sistema per interloquire senza parlare: scrive su dei foglietti i suoi commenti e li mostra alle telecamere mentre gli altri parlano. E' stato definito un c..., una testa di c.... "Telefono a Berlusconi e lo faccio cacciare...", minaccia Sgarbi. Quindi, "Ma fatti i c... tuoi": tutto questo mentre Giordano squittiva imperterrito le sue posizioni. Porro s'è preso del "comunista" pure lui, mentre lo scontro degenerava in una cacofonia allla Webern, incomprensibile e fortissimamente comica.
Ma si osserva: non si potrebbero esprimere le proprie ragioni in modo civile? Certo, la piaggeria dei neo sostenitori di Grillo & C., accorsi in massa per salire sul carro dei (momentanei) vincitori, per alcuni può essere fastidiosa, per altri anche no. Ma non basta a giustificare insulti, minacce e contumelie. Restiamo umani, please.