È bufera su Maria Giovanna Maglie, opinionista e giornalista che ospite del programma di Rai Radio 2 “Un giorno da pecora”, ha espresso il proprio pensiero su Greta Thunberg, la giovane attivista svedese diventata celebre per le sue proteste contro i cambiamenti climatici.
La Maglie, incalzata dai conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, ha detto la sua: “Non si può parlare male di Greta perché ha la sindrome di Asperger, quindi il politcally correct mi vieta di dire quello che avrei detto se fosse stata sana: che l’avrei messa sotto con la macchina”.
La reazione dei social è stata immediata e violentissima, tanto da spingere la giornalista a spiegare in un tqweet che si trattava di uno scherzo, una semplice battuta pronunciata all’interno di una trasmissione di satira”. Tornando sull’argomento con una lettera inviata al sito “Dagospia”, la giornalista ha specificato ulteriormente la propria posizione.
“Ho osato fare una battuta, che può far ridere o meno, ma non mi pare questo il punto, che poi è una frase che a Roma si dice sempre, ‘te metterei sotto co’la machina’, specificando poi che lo farei anche con altri che mi stanno antipatici e mi basterebbe naturalmente un colpetto su un piede, nessun omicidio. Solo che ho osato toccare la ragazzina simbolo del politically correct. Una gigantesca macchina di propaganda della quale è il terminale sfruttato e strumentalizzato, e che viene raccontata bene in alcuni articoli evidentemente non letti o tenuti nascosti, che ha mandato ieri in piazza milioni di bambini e ragazzi per i quali, guardare le interviste, il cambio di clima è conseguenza dello spread e simili amenità.Naturalmente, la giornata dedicata al pericolo che incombe non poteva essere una domenica, meglio un bello sciopero di giorno feriale, meglio se il giorno prima del fine settimana. Repubblica.it ha pensato bene di rilanciare la mia battuta come il caso del giorno. Mi sono presa e mi sto prendendo la mia dose di insulti livorosi e sanguinosi, che partono da Craxi per arrivare a Salvini, vecchi e nuovi tiranni invisi al mondo; insulti che non brillano per argomentazioni, tutto una ciccia e merda, evidentemente si parla di ciò che si conosce, e minacce di morte, che evidentemente però a differenza della mia battuta sono legittimi e giustificati. Per fortuna ci sono anche molte persone sensate a popolare i social. Quanto a me, ringrazio i giornaloni per l'attenzione per la mia modesta persona. Non ho incarichi pubblici, non ho trasmissioni televisive, come mai quello che dico è considerato così grave e pericoloso?”.