Nella consueta e ormai leggendaria sobrietà di una presidenza che non ammette critiche e rimbrotti, neanche da parte della stampa non allineata, Donald Trump ha preso un’altra decisione destinata a passare alla storia. è il primo presidente degli Stati Uniti d’America a vietare l’ingresso all’interno della Casa Bianca delle copie del “New York Times” e il “Washington Post”, due quotidiani che da sempre non gli risparmiano critiche aspre. La celebre “mazzetta” che come da prassi raggiunge le scrivanie degli uffici della White House, da lunedì dovrà privarsi di due fra i maggiori quotidiani americani, accusati di essere macchine del fango, “nemici del popolo americano” capaci soltanto di diffondere fake news. La decisione è stata annunciata da Stephanie Grisham, portavoce del presidente: “Non abbiamo rinnovato gli abbonamenti, si tratta di un risparmio notevole per le tasche dei contribuenti”.
Polemico il commento di Jonathan Karl, presidente dell’associazione dei corrispondenti dalla Casa Bianca: “Sono convinto che i giornalisti del New York Times e del Washington Post continueranno a fare giornalismo di qualità senza preoccuparsi se il presidente li legga”.
Per tutta risposta, il NYT ha lanciato una nuova bomba all’indirizzo di Trump, che avrebbe ordinato al procuratore John H. Durham di cambiare da amministrativa a penale l’inchiesta sul “Russiagate” voluta dal ministro della giustizia William Barr. Per il quotidiano newyorkese, “la prova che Trump sta usando il dipartimento di giustizia contro quelli che considera i suoi nemici”. Durham sta passando al setaccio le dichiarazioni su funzionari dell’intelligence coinvolti nell’inchiesta del superprocuratore Robert Mueller.