Ufficialmente, nessuno dei cinque piloti americani utilizza mai il termine “Ufo”, la sigla internazionale con cui si indicano gli oggetti volanti non identificati. Ma i loro racconti portano lì. È un caso che sta incuriosendo gli Stati Uniti, quello dei cinque militari americani che dopo aver riferito ogni dettaglio ai propri superiori e al Pentagono, hanno raccontato le loro esperienze inquietanti al “New York Times”. I cinque, fra cui il tenente Ryan Graves e il sergente Danny Accoin, gli unici due ad aver accettato di svelare il proprio nome, in servizio presso la squadriglia “VFA-11”, i “Red Rippers” di stanza nella base di Oceana, in Virginia, hanno affermato di aver avuto nel corso dei loro voli di esercitazione numerosi incontri ravvicinati, durati diversi giorni consecutivi, fra il 2014 ed il 2015 nei cieli della Florida e della Virginia.
Una serie di incontri anomali, che secondo i piloti sono iniziati dopo la sostituzione dei radar di bordo dei loro “F/A-18 Super Hornet” con altri più sofisticati e sensibili in grado di intercettare la presenza di altri velivoli fra 0 e 9.000 metri, non visibili allo sguardo.
Si trattava di oggetti “non classificabili”, in grado di raggiungere velocità supersoniche e altitudini impossibili per qualsiasi velivolo attualmente conosciuto. Come nei film, erano in grado di bloccarsi all’improvviso e di ripartire sparendo alla vista in pochi istanti. Da piloti professionisti, sono proprio questi i dettagli che li hanno impressionati di più: “Non è la velocità ad ucciderti, ma le fermate brusche e le accelerazioni delle ripartenze sì”.
Proprio di recente, il Dipartimento della Difesa americana ha ufficialmente dichiarato di aver riaperto un dossier chiamato “AATIP” (Advanced Aerospace Threat Identification program) per fare chiarezza su alcuni “fenomeni aerei non identificati”. Secondo fonti ufficiali, il dossier era stato chiuso nel 2012, al termine di uno stanziamento di 22 milioni di dollari all’anno. Nel fascicolo era finito un caso fra i più emblematici: nel 2004, al largo della costa est, diversi piloti hanno segnalato la presenza di velivoli che apparivano all’improvviso per poi puntare a gran velocità verso l’oceano, bloccandosi a poche centinaia di metri, per poi svanire.