È un mistero che difficilmente sarà semplice risolvere, quello della piccola imbarcazione in vetroresina ritrovata sull’atollo di Ailuk, nelle Isole Marshall, con 650 kg di cocaina nascosti in un compartimento segreto.
Si suppone che la barca, 5,5 metri di lunghezza, sia partita mesi fa probabilmente dalle coste dell’America Latina per attraversare l’oceano, ma dove sia finito l’equipaggio al momento non è dato saperlo. Non è la prima volta che accade: a volte i corrieri della droga sfidano la fortuna con imbarcazioni di dimensioni troppo piccole per superare le insidie dell’oceano, e vengono ritrovate con il loro carico, ma il caso dell’atollo Ailuk rappresenta comunque un record per la quantità della cocaina rinvenuta a bordo, per un valore sul mercato pari a 80 milioni di dollari.
A parte una piccola quantità inviata alla “Drug Enforcement Agency” negli Stati Uniti per delle analisi che si spera possano fornire indicazioni utili, l’ingente quantità di stupefacente è stata incenerita dalle autorità locali.
A rinvenire l’imbarcazione è stato un pescatore, che ha segnalato la presenza forse senza rendersi conto del carico: non è affatto raro che i carichi di droga abbandonati finiscano sul mercato locale invece che essere consegnati alla polizia. Secondo quanto affermato da Richard Hickson, procuratore generale della Marshall Island, da un primo esame potrebbe essere rimasta in mare per oltre un anno, forse due.
In base ad alcuni test ed esperimenti, è risultato assai probabile che le correnti oceaniche spingano dal Sudamerica verso le isole Marshall, catena di atolli corallini e isole vulcaniche tra le Filippine e le Hawaii considerate una delle principali rotte internazionali del traffico di droga.