Vellanki Simhadri ha resistito poco: messo alle stratte dalla polizia ha confessato di aver ucciso 10 persone tra il febbraio del 2018 e l’ottobre di quest’anno. Dai risultati delle indagini, l’uomo – 38 anni – avrebbe avvelenato le sue vittime offrendo del “prasadam”, un piatto vegetariano che secondo le tradizioni indù e sikh va consumato dopo il culto. Ad alcune delle sue vittime, Simhadri l’avrebbe preparato condito con abbondanti dosi di un prodotto usato per pulire i metalli che può essere fatale in dosi elevate, negli altri casi usando del cianuro. Dopo essersi accertato della morte, spesso lunga e dolorosa, Vellanki Simhadri completava il piano svuotando le abitazioni delle sue vittime.
Il prima si chiamava Vallabhaneni Umamahewara, una donna di 63 anni stata trovata senza vita nel suo giardino il 15 febbraio del 2018. Dopo la dose di prasadam al cianuro, dal suo appartamento sono spariti 4 milioni di rupie (60mila euro circa) e diversi gioielli. Testata la semplicità del piano, Simhadri si è organizzato in modo da eliminare altre otto persone che sapeva essere molto benestanti. Il 17 ottobre, due giorni dopo la prima vittima, l’insegnante Kati Nagaraju, 52 anni, è stato trovato senza vita: la sera precedente, aveva raccontato alla moglie l’intenzione di fare una gita in barca, ma non è mai tornato a casa.
Ma prima che la polizia riuscisse a collegare le vittime con Vellanki Simhadri, questo era riuscito a mettere insieme dieci omicidi. L’uomo è stato arrestato, ma nessuna accusa nei suoi confronti è stata formulata e al momento non risulta alcuna data di udienza fissata. Secondo la legge indiana, i processi penali non sono tenuti davanti a una giuria, e l’omicidio è punito con la condanna a morte o il carcere a vita.
Secondo la polizia, Simhadri aveva accumulato debiti enormi dopo aver perso ingenti somme di denaro nel settore immobiliare, e in più era abituato ad uno stile di vita sfarzoso a cui non voleva rinunciare. Alle sue vittime ha sottratto gioielli, contanti, quadri e beni preziosi, utilizzando i proventi per acquistare una casa a Eluru e avviare la costruzione di un’altra. Dopo il suo arresto, la polizia ha recuperato 163.400 rupie (meno di 3mila euro), in una scatola di plastica contenente una dose di cianuro, probabilmente pronta per l’undicesima vittima.