È una vicenda che affonda nell’ignoranza e nel disprezzo per la sacralità della vita umana, quella che sta facendo inorridire l’India in questi giorni. Un uomo di cui non sono state fornite le generalità, residente nella parte nord del Paese, è stato arrestato per un gesto assurdo: ha inciso la pancia della moglie incinta con una falce per scoprire il sesso del nascituro.
L’episodio, avvenuto pochi giorni fa, ha causato la morte della bimba nel grembo materno e ridotto la donna in fin di vita. La polizia di Budaun, nello stato dell’Uttar Pradesh, ha confermato che la donna lotta fra la vita e la morte nel reparto di terapia intensiva di un ospedale di Nuova Delhi.
L’India combatte da lungo tempo contro la disuguaglianza di genere e una tradizione arcaica che predilige di gran lunga i figli maschi, al contrario delle femmine, spesso viste come un peso economico e una spesa economica per la dote quando deciderà di sposarsi. Secondo un sondaggio dagli esiti agghiaccianti, migliaia di coppie continuano a fare figli fino all’arrivo di un maschio, portando alla nascita di milioni di ragazze “indesiderate”.
Secondo l’ONG statunitense “Invisible Girl Project”, centinaia di migliaia di feti femminili vengono abortiti ogni anno in India, con la conseguenza che il Paese ha uno dei rapporti fra i sessi più asimmetrici al mondo: per ogni 107 maschi nati ci sono 100 femmine. E anche quelle che nascono scampando all’aborto, sono decimate da tassi di mortalità elevati a causa di cure inadeguate; uno studio del 2018 ha rilevato che circa 239.000 ragazze sotto i cinque anni di età muoiono ogni anno a causa di negligenza e noncuranza. Le aree più colpite dal problema sono tipicamente le regioni rurali, con bassi livelli di istruzione, alta densità di popolazione ed elevati tassi di natalità.