Infuria la polemica in Canada per l’assoluzione di un uomo accusato di due stupri. La decisione del giudice, aspramente criticata dai media e dall’opinione pubblica, riguarda Paul Batchelor, 34 anni, alla sbarra per due accuse di violenza carnale ai danni di altrettante donne, le cui identità non sono state rivelate.
Il giudice Robert Beaudoin, dopo aver ascoltato attentamente le deposizioni dei testimoni, comprese le due donne, ha assolto l’uomo definendo “inaffidabili e imprecisi” i racconti delle presunte vittime, una delle due parecchio agitata. Secondo il magistrato, le due donne avevano espressamente richiesto all’imputato del “sesso violento”: i fatti risalgono a maggio e giugno del 2015.
Questo non significa comunque che Paul Batchelor l’abbia fatta franca: deve ancora affrontare altre tre accuse di stupro, i cui processi sono previsti per i primi mesi dell’anno prossimo.
Nella sentenza di assoluzione, si legge che Beaudoin ha riferito alla corte che non pensava ad un simile risvolto dei due rapporti, visto che entrambe le donne erano consenzienti “alquanto collaborative” e per nulla intimidite.
Fra le prime a criticare la decisione del tribunale è stata Julie Lalonde, sostenitrice dei diritti delle donne: “L’idea che agitarsi mentre si viene interrogati in un’aula di tribunale significa essere una persona ‘facile’ è un messaggio pericoloso da diffondere”.
Una delle vittime ha raccontato di aver incontrato Batchelor per un drink, per poi seguirlo nel suo appartamento, dove sarebbe stata stuprata analmente: ha urlato con tutto il fiato che aveva in gola e supplicato l’uomo di smettere, ma è stato inutile.
Il giudice ha obiettato per quale motivo, se la donna avesse realmente urlato, nessuno dei vicini avrebbe sentito e addirittura sarebbe intervenuto: “Curiosamente, nessuno sembra averla sentita piangere - ha commentato Beaudoin alla corte - è difficile pensare che avrei continuato la presunta aggressione sapendo che le urla potevano essere udite da qualcuno”.
Nell’altro caso, la denunciante ha detto di aver incontrato Batchelor in una sala dell’università e di averlo seguito nel suo appartamento, dove sarebbe stata costretta a subire sesso orale fin quando è riuscita a divincolarsi fuggendo prima che la situazione si aggravasse ulteriormente.
Il giudice ha dubitato del suo resoconto perché la cronologia degli eventi presentava una discrepanza di un’ora rispetto alla ricostruzione fatta dallo stesso Batchelor. Secondo la donna, il tentativo di stupro sarebbe durato non più di 10 minuti, mentre per l’imputato non meno di 40.
“Sono una grande sostenitrice di un sistema giuridico informato sui traumi – ha commentato Julie Lalonde - il che significa riconoscere che la violenza ha un impatto profondo sulla memoria. Il fatto che Batchelor avesse un’idea molto lineare e precisa di ciò che è successo è stato un pretesto per screditare la donna, quando in realtà dovrebbe essere usato esattamente per la finalità opposta”.