Di lei si sa solo che si chiamava Elizabeta, aveva 19 anni e lavorava come spogliarellista in uno strip-club. Orfana, era cresciuta in un orfanatrofio, mettendo insieme un’infanzia infelice, e aveva trovato lavoro al “Zazhigalka”, un locale a luci rosse.
Elizabeta è la protagonista di un fatto di cronaca agghiacciante finito sulle prime pagine di tutti i quotidiani russi: il suo corpo, decapitato e smembrato, è stato gettato in strada dal 12esimo piano di un palazzo in cui si trovava. A fare la macabra scoperta alcuni ragazzini che stavano giocando in strada. È avvenuto a Chita, 340mila abitanti, capoluogo della Transbajkalia, nella Siberia orientale.
“Stavamo giocando, quando abbiamo visto qualcuno che lanciava qualcosa da un balcone: siamo andati a vedere ed erano vestiti insanguinati. Poi abbiamo visto la testa”, ha detto ancora sconvolto Igor, 15 anni, uno dei ragazzini che ha dato l’allarme.
La polizia avrebbe fermato l’uomo di 38 anni che vive nell’appartamento da cui sono stati gettati i resti insanguinati della povera ragazza. Secondo alcune amiche della giovane, che hanno creato una pagina di raccolta fondi per pagare il funerale, Elizabeta e quel ragazzo avevano iniziato una relazione da poco tempo. “Per la prima volta in vita sua sembrava felice”.