Gli avvocati difensori di Cesare Battisti sono convinti che la Corte Suprema non potrà "mai estradarlo in Italia". Sant'Anna Tamasauskas e Ottavio Mazeiros hanno in mano il decreto firmato dall'ex presidente Lula che ne stabiliva il divieto, in base a un concetto che sintetitcamente suona così: "In Italia non c'è un clima sereno" nei confronti dell'ex guerrigliero dei Pac. La giustizia brasiliana ha però ordinato l'applicazione del braccialetto elettronico a Battisti, nell'ambito del procedimento che lo vede accusato di evasione fiscale. In realtà di tratta di una cavigliera elettronica che lo scrittore indossa con grande disinvoltura senza cambiare una virgola delle sue buone abitudini. Vive in una cittadina balneare, passa miolto del suo tempo a seguire i lavori della costruzione della sua nuova casa, lavora per l'editrice con cui collabora ormai da qualche anno. Tutti, in paese , lo conoscono e i pareri sono discordi. Con i giornalisti italiani non parla ma con i brasiliani sì. E allora spiega che in Bolivia era andato per una battuta di pesca. Strano perchè il mare lo ha sotto casa e sembra pareccchio bizzarro percorrere 2 mila km in auto per catturare altri pesci. Poi il solito refrain: mai ucciso nessuno, la giustizia italiana lo perseguito, i processi sono stati oggetto di falsi e forzature. Nella casa dell'amico che lo ospito feste e incontri con amici di tutto il mondo si susseguono numerose, in un clima da eterna vacanza. I soldi non gli mancano, anche perchè i costi legali della sua flotta di avvocati specialisti nei vari gradi di giudizio sono piuttosto onerosi.
L'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac), condannato in Italia all'ergastolo per quattro omicidi, a inizio ottobre era stato arrestato alla frontiera tra Brasile e Bolivia durante un blitz in cui gli è stato contestato il tentativo di esportare illegalmente denaro all'estero. Il processo a Battisti si trova attualmente in una fase di stallo, dopo che lo scorso 24 ottobre la Corte suprema brasiliana che avrebbe dovuto pronunciarsi sulla richiesta di 'habeas corpus' presentata dai legali dell'ex terrorista per scongiurare l'estradizione in Italia ha rinviato la decisione per un difetto di procedura all'ultimo minuto. E non ha ancora stabilito la data per una nuova udienza. Fovrebbe tenersi, secondo indiscrezioni, alla fine di gennaio. Intanto la festa continua. Con o senza cavigliera.