Alle 9:40 del 24 marzo 2015, il volo “Germanwings 9525” in servizio fra Barcellona e Dusseldorf, si schianta sulle montagne francesi di Prads-Haute-Bléone con 150 persone a bordo. Le commissioni d’inchiesta accerteranno che Andreas Lubitz, il copilota, aveva approfittato dell’assenza del comandante per barricarsi in cabina e far precipitare volutamente l’aereo: soffriva da tempo di depressione.
La compagnia aerea, che in realtà è stata inglobata dalla Lufthansa per essere fusa con la compagnia low-cost “Eurowings”, ha scritto una lettera ai parenti delle vittime del tragico volo del 24 marzo 2015, in causa con la Lufthansa, per precisare che le 150 vittime “non si sarebbero accorte di nulla e non hanno provato la sensazione di essere sul punto di morte”. A stretto giro è arrivata la replica dei parenti di Marlies Weiergräber, una delle vittime: “Non è credibile che non abbiano avuto paura di morire, ci sono elementi che dimostrano l’esatto contrario”. In effetti, le registrazioni contenute nelle scatole nere recuperate si sente il comandante che cerca di rientrare all’interno della cabina di pilotaggio sferrando pesanti colpi alla porta blindata. In lontananza, si sentono anche le urla dei passeggeri, perfettamente coscienti di quanto stava accadendo: le urla cessano di colpo al momento dell’impatto.