Un’organizzazione che rappresenta le comunità ebraiche in Europa ha chiesto la rimozione di una rappresentazione “razzista e umiliante” degli ebrei nella lingua dei segni, così come indicato da un dizionario online pubblicato in Belgio. Da secoli, circola il mito del “naso ebreo”, indicato come “grosso, aquilino, grottesco e molto caricaturale”. Va da sé che gli ebrei hanno il proprio naso, esattamente come tutti gli altri, ma una vecchia credenza legata a farneticanti studi fisiognomici attribuisce al popolo ebreo la peculiarità distintiva di avere grandi nasi a uncino.
La rappresentazione è uno degli oltre 10.000 segni di una guida visiva online riconosciuta dal governo fiammingo per coordinare e uniformare la lingua dei segni nella regione delle Fiandre.
Secondo il dizionario, ci sono tre modi per indicare la parola “ebreo”: accarezzandosi il mento, un’azione usata nel linguaggio dei segni britannico, oppure fingendo di toccare con le dita i lunghi riccioli oppure gesticolando con il dito sul naso formando un uncino. Il dizionario è stato recentemente aggiornato affermando che i segni non hanno una connotazione negativa, ma l’Università di Gand, che ospita sul suo sito web il centro di lingua dei segni fiammingo, ha ricevuto una nota di protesta con la richiesta di rimozione e rettifica.
Secondo Menachem Margolin, membro dell’Associazione Ebraica Europea, “Quello con le ciocche di capelli è accettabile, anche se fuorviante, mentre il gesto del naso a uncino per definire un ebreo sono è un segno razzista e umiliante”. Lisa Rombouts, portavoce del Centro fiammingo della lingua dei segni, ha assicurato che sarebbe stata pubblicata una nuova edizione del dizionario in grado di risolvere la questione: “Il gesto è probabilmente la variante più antica del dizionario e il video è sul nostro sito da 15 anni: non vogliamo cancellarlo, perché un dizionario descrive la situazione attuale. Vorremmo correggerlo, ma purtroppo, negli ultimi anni non è stato possibile rinnovare il dizionario perché abbiamo ricevuto per mancanza di sovvenzioni”.
Il mese scorso, il dizionario della lingua dei segni in Nuova Zelanda è stato criticato per una serie di rappresentazioni considerate discriminanti: insieme al gesto del naso per gli eberi, uno dei modi per descrivere il popolo cinese consiste nel tirare l’angolo dell’occhio, mentre il termine gay è rappresentato premendo una mano sul naso. Rappresentazioni che nel 2004 sono state bandite agli interpreti dei segni che lavorano per le televisioni del Regno Unito.