Il timore era nell’aria fin dall’inizio: il coronavirus si diffonde con estrema velocità come l’influenza, per via aerea, ma secondo una recentissima ricerca di quattro studiosi tedeschi, la situazione sarebbe ben peggiore.
I quattro scienziati dall’Istituto di Igiene e Medicina Ambientale dell’ospedale universitario di Greifswald, in Germania, hanno capito che il coronavirus che fa tremare il mondo si annida anche sulle superfici come plastica, vetro o metallo, dove può resistere per oltre una settimana restando altamente infettivo. Una ricerca, pubblicata sul “Journal of Hospital Infection”, che rivoluziona le teorie dell’OMS, che individuava il contagio solo nel passaggio di particelle per via aerea.
La conferma arriva dai dati diffusi dalla Cina, dove più della metà dei contagi fra i cittadini di Wuhan sarebbe avvenuta all’interno degli ospedali dov’erano ricoverati i primi pazienti infetti. Il timore è che possa scatenarsi la psicosi da pulsanti, maniglie e tutti quegli oggetti che possano essere stati sfiorati da pazienti infetti, portatori del virus ancor prima che la malattia si conclami. L’unico modo di arginare il pericolo è l’igiene: disinfettare le parti sospette con soluzioni che contengano “agenti biocidi”.
In settimana, l’OMS ha convocato a Ginevra 400 esperti mondiali in malattie infettive per studiare le contromosse e fare il punto sullo sviluppo dei vaccini. Mentre in Cina il numero dei contagi continua a crescere (40.235 casi e quasi mille morti), anche se secondo alcuni esperti Pechino continuerebbe a mentire sui numeri reali, nel resto del mondo la diffusione è contenuta, anche se il timore di un’esplosione del virus in Africa sia altissimo. In Europa i casi accertati sono 37 (14 in Germania, 11 in Francia, 3 in Italia, 4 nel Regno Unito, 2 in Spagna, 1 in Belgio, Finlandia e Svezia), e Bruxelles ha disposto lo stanziamento di 10 milioni di euro per potenziare il programma “Orizzonte 2020” per sostenere la ricerca.