Nello scandalo dei ricchi e potenti americani – star di Hollywood in testa - disposti a tutto pur di saltare la fila e ricevere il vaccino, spicca una vicenda che ha come protagonista una coppia di miliardari canadesi, convinti di essere più furbi degli altri.
Rodney Baker, proprietario di numerosi ippodromi e casinò in Canada, e sua moglie, l’attrice Ekaterina, con all’attivo piccoli ruoli in alcuni film, avevano studiato alla perfezione un piano sventato solo per caso. I due, che secondo le stime della “Globe and Mail” avrebbero incassato 45,9 milioni di dollari negli ultimi 13 mesi sulle stock options, hanno noleggiato un aereo privato, fingendosi dipendenti di un motel pur di ricevere una dose a testa dei vaccini “Moderna” destinati alla “White River First Nation”, una remota comunità indigena di Beaver Creek, nello Yukon, composta da 100 persone e considerata dalle autorità sanitarie come prioritaria per via della scarsità di strutture mediche della zona.
La coppia si è finta dipendente del motel ricevendo la dose di vaccino, ma una volta raggiunto l’obiettivo, nel viaggio di ritorno hanno commesso l’errore di non rispettare le più banali norme anti-contagio. Un atteggiamento che ha insospettito la polizia, che dopo averli fermati è riuscita a ricostruire l’accaduto. Rodney ed Ekaterina Baker se la sono cavata con una multa pari a 2.300 dollari canadesi, più o meno 1.600 euro, che per loro è una bazzecola. Ma la vicenda ha alzato le proteste di chi chiede una pena ben più severa per i due: fra le prime conseguenze, le dimissioni di Rodney dalla sua società, la “Great Canadian Gaming Corporation”.
Il problema, per i coniugi Baker, resta la seconda dose del vaccino: vista la facilità con cui erano riusciti a farsi beffa di tutti, pensavano di ripetere semplicemente il blitz, ma così non sarà: il ministero della saluta canadese ha precisato che i due riceveranno la seconda dose quando sarà il turno delle loro rispettive fasce di età.
Durissime le parole del portavoce del ministero: “Nel nostro piano di immunizzazione non c’è spazio per chi mette deliberatamente a rischio le popolazioni vulnerabili per ricevere il vaccino prima del previsto”. E ancora più pesanti le parole di Kluane Adamek, capo regionale dell’AFN dello Yukon: “Un atto di vigliaccheria che non dovrebbe rimanere impunito: è necessario che le autorità mandino un messaggio chiaro e forte verso chi pensa di contare più degli altri”.