In realtà neanche Holly Golightly, la tenera ragazza di provincia affascinata dalle luci della Fifth Avenue di New York, magistralmente interpretata da Audrey Hepburn, aveva mai fatto colazione da Tiffany, la gioielleria simbolo della Grande Mela. Nel film del 1956, una delle pellicole di maggior successo nella storia del cinema, si limitava a mandare giù cornetto e caffè davanti alle vetrine, sognando come da quel momento avrebbero sognato tutte le donne del mondo.
Ecco perché fa notizia, scoprire che a distanza di 56 anni dal film, l'austero management di Tiffany & Co. ha annunciato l'apertura del "Blue Box Cafè": la prima, vera occasione per poter fare colazione da Tiffany. Lo spazio, ricavato al quarto piano del flagship store, offre uno sguardo incantato sulla Quinta Strada, il regno dello shopping newyorkese. Quasi scontata la "nuance" scelta per l'arredamento, tutta declinata nel "Light-blu", la tinta simbolo di Tiffany, una particolare varietà di azzurro registrata e protetta.
"Una luxury experience", l'ha definita Reed Krakoff, Chief Artistic Officier di Tiffany, ma anche una svolta decisa del marchio, nella convinzione che perfino le leggende devono adeguarsi ai tempi per conquistare le nuove generazioni. Piatti semplici e stagionali nel menù, tutti di ispirazione newyorkese: dalla "Fifth Avenue Salad" con aragosta e avocado al sandwich con pollo, lattuga e pomodoro. Prezzi da capriccio ma nella media, soprattutto pensando alla locations: 29 dollari per la colazione, 49 per il pranzo.
In realtà, è tutto il quarto piano del più celebre negozio ad essere cambiato: accanto alla caffetteria, Tiffany ha inaugurato uno spazio "Home & Accessories", una boutique per bambini, una profumeria e una libreria.
"Breakfast at Tiffany's", romanzo breve di Truman Capote pubblicato nel 1958, diventa un film tre anni dopo, affidato alla regia di Black Edwards e soprattutto a due star assolute come Audrey Hepburn e George Peppard.
Si racconta la storia di Holly, ragazza di provincia ingoiata dalla Grande Mela in cerca di una vita migliore. Si atteggia a signora dell'alta borghesia, tenta di stringere amicizie con personaggi che contano e ogni giorno, immancabile, si ferma davanti alle sfavillanti vetrine di Tiffany. Sulla sua strada incontra Paul, scrittore tanto affascinante quanto squattrinato, impersonato da George Peppard.
Per la Hepburn, è la pellicola della consacrazione, quella per cui sarà ricordata per sempre. Ma lo stesso accade per Tiffany, iconico marchio di gioielleria nato a New York nel settembre del 1837 come semplice negozio di cancelleria. I gioielli diventano il core business nel 1848, quando Tiffany acquista i preziosi della corona di Francia pubblicando il primo "Blue Book", il tradizionale catalogo da allora diffuso ad ogni nuovo autunno.
Da quel momento, il marchio diventa uno status symbol, consacrato ai polsi e al collo di mogli dei presidenti americani, stelle del cinema, dello sport e della musica. Ancora oggi, il flagship store della Fifth Avenue è uno degli angoli più fotografati di New York: in fondo, come diceva la tenera Holly, "Tiffany è il miglior posto del mondo, in cui non può accadere niente di brutto".