Per la stampa australiana è “black widow”, la vedova nera. In realtà si chiama Robyn Lindholm, ha 46 anni ed è un’ex spogliarellista accusata di aver ucciso almeno due dei suoi amanti.
La Lindholm, che sta scontando di 25 anni di reclusione per l’uccisione nel 2013 di Wayne Amey, proprietario di una palestra, è stata riconosciuta colpevole di aver assassinato anche George Templeton, un uomo di cui non si sa più nulla dal maggio 2005. La Corte Suprema australiana ha utilizzato come prove diverse confessioni involontarie fatte dalla donna: si vantava con la compagna di cella di averlo picchiato a morte dopo averlo drogato, quindi di avergli tagliato la gola nel momento dell’orgasmo, “il migliore che abbia mai avuto”.
Ma secondo la corte, la Lindholm avrebbe anche cercato di ordinare ai suoi amanti di uccidere per suo conto: si era stancata di George Templeton e aveva chiesto al nuovo amante, Wayne Amey, di toglierlo di mezzo per averla tutta per sé, ma quando questo aveva fallito, era stata costretta a pensarci di persona. Il corpo di Templeton non è mai stato trovato: la sua auto è stata rinvenuta circa due settimane dopo la scomparsa.
A Wayne Amey è toccata la stessa sorte: ucciso da altri due uomini otto anni dopo. La donna, che in passato aveva avuto una relazione con il gangster di Melbourne Alphonse Gangitano è stata condannata nel 2015 per aver ordinato a Torsten Trabert e John Ryan di uccidere Amey, il cui corpo è stato trovato sul Monte Korong, nel centro di Victoria, nel dicembre 2013: era stato pugnalato nel parcheggio sotto il suo appartamento circa una settimana prima. Entrambi i complici sono stati giudicati colpevoli di omicidio: Trabert è stato condannato a 28 anni di reclusione, Ryan a 31.
Negli anni, la Lindholm – che nel frattempo ha avuto diverse relazioni lesbiche con altre detenute – avrebbe svelato ad una compagna di cella gli omicidi di altri due amanti, un amico e una donna.