La leggenda dice che si chiami C.D. Hermelin, ma nessuno sa se si tratti di un nome vero o di fantasia. Si aggira per il Central Park e altre aree verdi di New York: è magro, con i capelli scuri, un po' allampanato, porta occhiali fuori moda e, cosa più importante, è facile riconoscerlo perché ha sempre con sé una vecchia macchina da scrivere.
Attenzione, in questi difficili meglio fare chiarezza: non si tratta di una segnalazione della polizia di New York, a caccia di uno spietato e pericolosissimo serial killer con l'aria da perfetto "nerd", ma di un tenero ragazzotto che un bel giorno è spuntato dal nulla, si è seduto sulla panchina e ha chiesto a chi aveva accanto: "Se mi dai un'idea ti scrivo una storia". E questo, è esattamente l'inizio di una delle ultime vicende partorite dalla variopinta gente di New York, città dove è onestamente difficile stupirsi e ancora più semplice imbattersi in muscolosi cow boy in mutande, gente che spinge pianoforti a coda lunga in mezzo alla folla formata dai turisti o altri ancora che camminano con tre o quattro gatti appollaiati sulla testa.
C.D., o almeno come si fa chiamare lui, è diventato un caso di cui tutti hanno parlato, intervistato e richiesto dai grandi show televisivi e alla fine perfino protagonista di un cortometraggio diretto dal regista Mark Certosino, dedicato a "Roving Typist", lo scrittore itinerante, come nel frattempo è stato ribattezzato il misterioso e gentile scrittore del Central Park. Una storia in cui, come spesso accade, chi voleva ci ha visto una forma di protesta verso l'appiattimento dei media, la mancanza di lavoro, la crisi e perfino la solitudine. E dire che lui, C.D. Hermelin, quando gli chiedono da dove arrivi e chi sia, si limita a rispondere "sono un scrittore che ha deciso di mettersi a disposizione di chi vuole salvare una storia". Punto e basta.
La cosa funziona così: basta concordare il racconto, di qualsiasi tipo, e lui si preoccupa di metterlo giù in forma corretta, consegnandolo su due paginette battute rigorosamente sulla vecchia macchina da scrivere che ricorda tanto i cronisti di un tempo. Tutto ufficialmente per 10 dollari, anche se qualsiasi somma superiore è ben gradita.
E talmente ampia è diventata la sua fama fra i frequentatori dei parchi newyorkesi, che ormai è facile individuare la panchina su cui si è fermato: basta seguire la folla di persone in attesa del proprio turno. Tutti con una storia da raccontare allo scrittore del parco.