Le autorità americane hanno chiesto l'estradizione di Meng Wanzhou, figlia del fondatore di Huawey, cittadina cinese, ma ora la Cina si "oppone con forza" a questa misura e sabato ha presentato una protesta formale al Canada definendo la vicenda "un grave incidente politico". Da parte sua, Meng ha citato in giudizio il governo canadese, l'agenzia di frontiera e la polizia per "gravi violazioni" dei suoi diritti civili, in relazione al suo arresto all'aeroporto di Vancouver l'anno scorso su richiesta degli Stati Uniti. La manager e figlia del fondatore del gruppo era stata arrestata a dicembre con l'accusa di avere eluso le sanzioni americane contro l'Iran. Lo riporta la BBC online.
In precedenza, il Ministero della giustizia del Canada ha ufficialmente iniziato il processo di estradizione. La data di comparizione per l'estradizione di Meng Wanzhou è fissata per il 6 marzo. Scrive il sito on line Sputnick: "Secondo lo studio legale Gudmundseth Mickelson LLP, che rappresenta la Wanzhou, l'avviso di presentazione di querela è stato inoltrato alla corte suprema della British Columbia il primo marzo. Nella querela si afferma che il personale CBSA, facendo un apparente controllo di routine, ha illegalmente ispezionato la Wanzhou traendola in arresto, dopo una perquisizione e interrogatorio per ottenere la testimonianza prima che fosse assicurato l'adempimento dei suoi diritti". Con la dichiarazione si richiede anche il pagamento di indennizzi per "abuso d'ufficio e negligenza".
Stati Uniti e Australia avevano accusato Huawei di spionaggio e della raccolta di dati segreti con l'aiuto dei suoi dispositivi utilizzati in diversi paesi del mondo. La Wanzhou, su richiesta delle autorità degli Stati Uniti, deve appunto rispondere di violazione delle sanzioni commerciali statunitensi contro l'Iran. A gennaio, il procuratore generale degli Stati Uniti Matthew Whitaker ha precisato che Huawei e Meng Wenzhou dovranno rispondere di 23 capi d'accusa.