Buon sangue non mente: al termine di un lungo e violento scontro a fuoco avvenuto nel centro di Culiacán contro i membri del cartello di Sinaloa, le forze di sicurezza messicane hanno arrestato Ovidio Guzman Lopez, 28 anni, uno dei figli di “El Chapo”, il signore della droga che dallo scorso luglio è rinchiuso in un carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti dove deve scontare l’ergastolo.
Per diverse ore, alcune zone di Culiacán, 75mila abitanti, si sono trasformate in uno scenario di guerra, per quella che il Segretario di Stato messicano per la sicurezza Cristoban Castanillo ha definito “un’operazione coordinata a livello federale”.
Secondo alcuni testimoni, la violenza dello scontro ha costretto la Guardia Nazionale a schierare veicoli corazzati, ingaggiando uno scontro a fuoco che ha costretto molti residenti a fuggire o restare chiusi all’interno delle proprie abitazioni.
Secondo quanto riportano i media messicani, le forze dell’ordine stavano effettuando operazioni di controllo di routine quando sono stati attaccate con colpi d’arma da fuoco provenienti da un appartamento.
Ovidio Guzman Lopez, figlio di El Chapo e della seconda moglie, Griselda Lopez: si ritiene che abbia un ruolo importante nel cartello di Sinaloa. Lo scorso febbraio, insieme a suo fratello Joaquin, 34 anni, Ovidio è stato accusato di cospirazione dal Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti. Secondo i procuratori, fra l’aprile del 2008 a lo stesso mese del 2018, i due hanno trasportato nel territorio americano enormi quantitativi di cocaina, marijuana e metamfetamina.