“Idai”, un devastante ciclone di categoria 3, ha attraversato l’Africa australe per intero, colpendo con una forza inaudita tre paesi confinanti: Mozambico, Zimbabwe e Malawi, un’aera in cui vivono oltre un milione e mezzo di persone. Dalle prime informazioni le vittime sarebbero già oltre 150, ma è un calcolo del tutto parziale e purtroppo destinato a salire, perché mancano all’appello centinaia di dispersi e numerosi villaggi e zone rurali sono tutt’ora isolati a causa delle strade spazzate via e dal black out totale delle comunicazioni.
Il centro più colpito è Beira, seconda città del Mozambico, metropoli portuale con 500mila abitanti, sferzata per ore da venti che hanno raggiunto i 220 km/h. L’aeroporto è stato chiuso, e attualmente raggiungere la città via terra è impossibile.
Il ciclone è arrivato dall’oceano indiano dopo una settimana di piogge di forte intensità che avevano già mietuto oltre 126 vittime a causa di esondazioni e del crollo di numerose abitazioni. Le autorità avevano invitato i cittadini di aspettarsi lo “scenario peggiore”.
Secondo l’agenzia AFP, si contano oltre 200mila sfollati e la distruzione completa di almeno 170mila ettari di terreni coltivati che rappresentavano la sussistenza delle popolazioni. Dai primi calcoli delle Nazioni Unite, sarebbero necessari almeno 16milioni di dollari per far fronte alle prime necessità. Malawi e Mozambico hanno dichiarato lo stato di emergenza, chiedendo l’aiuto internazionale.