William Chandler ha sempre sognato gli aerei: ha passato l’infanzia e l’adolescenza con il naso all’insù, a guardare il cielo del Sud Africa, la sua terra. Per lui, che ha sempre avuto la certezza di diventare pilota, non c’è mai stato alcun dubbio sugli studi da fare per conseguire il brevetto, ma qualcosa lungo la strada si intoppa. William ce la mette tutta, ma a scuola non è un genio: potrebbe, ma non si applica. Eppure, se gli studi sono persi, non si può dire altrettanto per la voglia di volare: serve solo un’idea e un colpo di reni. Mettendo insieme finti corsi di aggiornamento, ore di volo inesistenti e diplomi mai conseguiti, William Chandler entra nelle file della “South Africa Airways” e per vent’anni esatti porta avanti e indietro per il pianeta migliaia di passeggeri. Poi succede l’intoppo, il granello di sabbia che fa inceppare il meccanismo.
Durante il volo SA206 di qualche tempo fa, in servizio fra Città del Capo e Francoforte, in Germania, una torre di controllo in territorio svizzero osserva alcune strane manovre dell’aereo, del tutto farneticanti e fuori da ogni protocollo. Un caso che secondo il regolamento, obbliga ad aprire un fascicolo di sicurezza in cui si spiegano tutti i dettagli: William Chandler volava come co-pilota, ma in quel momento era lui ai comandi dell’aereo che compie manovre fuori da ogni regola internazionale. Alla richiesta di fornire tutta la documentazione necessaria al rapporto, è cascato l’asino: William Chandler non aveva alcun tipo di autorizzazione al volo.
Immediatamente sospeso dalla SAA, scavando nel suo passato si è scoperto che più volte ha rifiutato la promozione a capitano, visto che avrebbe significato ripresentare tutta la documentazione falsa. Ma proprio questo, secondo qualcuno, doveva suonare come un allarme: per ogni pilota, diventare comandante è il punto d’arrivo della carriera. William Chandler sarà denunciato per frode e millantato credito: la carriera da pilota è finita.