Nel febbraio del 2011, Duffy annuncia di volersi prendere una pausa. Ai fans suona come un po’ strano, ma con le celebrità tutto può essere: aveva raggiunto la popolarità solo tre anni prima, nel 2008, con il singolo “Mercy” e l’album “Rockferry”, entrambi di enorme successo, che le avevano fruttato un Grammy e tre Brit Awards, ma soprattutto la sensazione di una nuova grande esponente del “soul bianco”, genere dove svettano i nomi di Adele e Amy Winehouse. Nell’ottobre 2010 esce il suo nuovo singolo, “Wll, Well, Well”, che anticipa l’album “Endlessly”, ma entrambi non ottengono lo stesso successo.
Da allora, è stato silenzio. Soltanto poche ore fa Duffy, nome d’arte di Amy Ann Duffy, gallese, 35 anni, ha preso fiato e deciso di spiegare ai 22mila follower i motivi del suo silenzio ostinato. L’ha fatto attraverso un lungo post su Instagram in cui ha raccontato di essere stata sequestrata drogata, violentata e tenuta prigioniera per alcuni giorni. “Potete solo immaginare quante volte ho pensato di scriverlo, immaginando il modo in cui l’avrei scritto, e come mi sarei sentita subito dopo. Beh, non sono del tutto sicura del perché ora sia il momento giusto, ma per me è emozionante e liberatorio parlarne. La scorsa estate un giornalista mi ha contattato, ha trovato un modo per raggiungermi e gli ho raccontato tutto. È stato gentile e mi è sembrato utile poterne finalmente parlare. La verità è che, vi prego di credermi, ora sto bene e sono al sicuro, ma sono stata violentata, drogata e tenuta prigioniera per alcuni giorni. Sono sopravvissuta, ma venirne fuori ha richiesto tempo e dolore. Non c’è un modo leggero per dirlo, ma posso aggiungere che mi sono impegnata per sentire di nuovo il sole nel mio cuore”.
L’artista ha spiegato ai fan che ha scelto di non “esprimere il dolore attraverso la musica perché non volevo mostrare al mondo la mia tristezza”. Duffy ha ancora aggiunto che a breve l’intervista dovrebbe essere pubblicata e sarà un modo per rispondere a tutte le domande che restano nell’aria. Il post, accompagnato da un’immagine in bianco e nero si conclude con poche parole: “Ho un amore sacro e un sincero apprezzamento per la vostra gentilezza nel corso di questi anni. Siete stati amici e voglio ringraziarvi”.