Ma adesso, a mesi di distanza, l’ex parrucchiere Fadi Fawaz è tornato sulle prime pagine dei giornali per alcuni post che suonano come una vendetta postuma nei confronti di George Michael, morto all’improvviso il 25 dicembre del 2016, a soli 53 anni.
Con alcuni post su Twitter, Fawaz svela che Michael era sieropositivo e “fumava crack usando bottigliette di Evian”, quindi bolla il sesso con lui come “noioso e privo di fantasia”, e per finire tenta di demolirne la memoria artistica affermando che “Non era lui a scrivere le sue canzoni, pagava della gente perché lo facesse al posto suo. Non era così talentuoso”.

Immediata la reazione dei fan di George Michael, che non hanno visto di buon occhio la sua presenza al fianco dell’artista: in tanti, compresi alcuni tabloid specializzati nel gossip, lo chiamano da sempre “leech”, sanguisuga.
I due si erano conosciuti nel 2009, e quando Michael aveva chiuso la storia con Kenny Goss, e poco dopo erano andati a vivere insieme nella dimora londinese del cantante. La rabbia, scoprendo di essere stato tagliato fuori da un testamento che ammonterebbe a 97 milioni di sterline, era stata quasi immediata: “George Michael era un drogato e un malato mentale: mi svegliavo e lo trovato svenuto sotto un tavolo. Era così incasinato che nessuno della sua gente voleva più vederlo, l’ho dovuto sopportare io, quel fottuto tossicodipendente”, aveva affermato qualche mese dopo la morte dell’artista.
Qualche giorno fa, un’altra notizia sulla fine di Michael tiene banco: questa volta arriva da Elton John, che con George divideva una fraterna amicizia. Secondo l’artista, impegnato nel suo tour di addio alle scene, George Michael si sarebbe lasciato morire perché “era stanco di vivere”. In effetti, malgrado il referto ufficiale dell’autopsia parli di arresto cardiaco, sono tante le illazioni che si inseguono dal giorno della morte: secondo alcuni si sarebbe tolto la vita con un’overdose, per altri sarebbe stato addirittura ucciso.