Nel febbraio del 1967, i Beatles pubblicano un singolo di enorme successo: sul lato A “Penny lane”, sul “Straweberry Fields Forever”. Per i fans, difficile scegliere fra i due lati del 45 giri, mentre per i quattro “scarafaggi” si trattava di due brani dal sapore malinconico, dedicati ad altrettante zone a loro molto care, frequentate durante l’infanzia a Liverpool.
Straweberry Fields Forever, per quanto attribuita al due Lennon-McCartney, fu composta da John in un momento molto delicato: il gruppo era stato accusato di blasfemia e vilipendio dopo essersi dichiarati “più famosi di Gesù Cristo”, e il suo matrimonio con Cinthia stava naufragando fra droga e tradimenti.
Strawberry Field gli ricordava gli anni spensierati dell’infanzia: era il nome dell’orfanatrofio di Liverpool, una villa in stile gotica del 1870 nel quartiere residenziale di Woolton, a poca distanza dall’abitazione di zia Mimi, che insieme al nipote lo frequentava spesso durante le feste di beneficenza per dare una mano nella raccolta fondi. Per Lennon era un rifugio segreto, un posto dove dare fondo alla tristezza e trovare conforto all’idea ricorrente di sentirsi anche lui un orfano, vittima dell’egoismo di Julia e Alfred, i suoi genitori, di divorziare e liberarsi di lui affidandolo alla zia Mimi, che l’avrebbe comunque amato e accudito per tutta la sua vita come un vero figlio.
Oggi, Strawberry Fields è un luogo di culto per i fans dei Beatles, inserito nei giri turistici che al leggendario cancello rosso dedicano una fermata per lasciare libero spazio agli obiettivi di 60mila visitatori ogni anno. A proposito di cancello: nel 2000 era stato rubato durante una notte, ma restituito poche ore dopo da un rigattiere che dopo averlo acquistato da qualcuno l’aveva riconosciuto. L’interno del giardino è cambiato dai tempi di Lennon: l’edificio originario è stato demolito nel 1973 e quello nuovo, più piccolo, ha resistito fino al 2005, anno di chiusura definitiva dell’orfanatrofio. Ma quel nome è legato anche ad un altro luogo di culto: il mosaico rotondo che Yoko Ono ha voluto al Central Park di New York, a pochi passi dal Dakota Builindg dove Lennon fu ucciso a colpi d’arma da fuoco la sera dell’8 dicembre 1980.
Tornando a Liverpool, decenni di visite ininterrotte al cancello di Beaconsfield Road, hanno convinto l’Esercito della Salvezza, che gestisce l’edificio e il parco Strawberry Field, ad aprire le porte per la prima volta. Accadrà il prossimo 14 settembre, dopo una ristrutturazione che ospita una mostra interattiva sull’infanzia di John Lennon, ma senza dimenticare la propria vocazione, con la creazione in parallelo di corsi di formazioni per giovani e adulti con difficoltà di apprendimento.
“John Lennon ha trovato rifugio qui da bambino, e questo è quello che vogliamo fare aprendo lo Strawberry Fields gate per sempre”, ha commentato Anthony Cotterill, comandante territoriale del Salvation Army.