di Piero Abrate
Gli azzurri tra luci ed ombre nella prima giornata olimpica. Sicuramente ci si aspettava qualcosa in più soprattutto nella gara di biathlon, specialità sprint, sulla distanza di 7,5 chilometri. Le azzurre avranno modo di rifarsi anche nella gara di inseguimento, anche se il piazzamento (ad esclusione di Lisa Vittozzi) inciderà sull’ordine di partenza. Bene invece le atlete dello short track che superano il turno, mentre da dimenticare sono i piazzamenti delle ragazze dello sci di fondo, con prestazioni lontane anni luce dai vertici mondiali. Una crisi senza fine per un settore femminile che proprio non riesce a tornare su livelli dignitosi.
Queste le pagelle elaborate dalla nostra redazione.
Azzurre sci di fondo 4. Male le azzurre nella 15 chilometri di tecnica mista (7,5 km a tecnica classica e 7,5 km a tecnica libera). La migliore è stata Elisa Brocard, ventiseiesima, mentre al 35 posto è giunta Sara Pellegrini, al 37° Anna Comarella e al 49° Ilaria Debertolis. Pare davvero una crisi senza fine quella del settore fondo per il settore femminile azzurro.
Davide Bresadola 5. Nella fase eliminatoria della gara di salto raccoglie un 35° posto, non lontano dalla qualificazione per la seconda manche. Sarà per la prossima volta.
Yuri Confortola 4,5. Nella batteria dei 1500 metri di short track viene qualificato in batteria e come Dotti non raggiunge l’obiettivo dichiarato della semifinale.
Tommaso Dotti 4,5. Nella batteria dei 1500 metri di short track non è stato in grado di inserirsi nella lotta per l’accesso alle semifinali.
Dominik Fischnaller, 4. Il campione di slittino è stata una delle più grandi delusioni della giornata. Ha commesso un grave errore nella prima manche dello slittino, facendo addirittura peggio nella seconda. . Rischia seriamente di non prendere parte neppure al team-relay (dove per il momento è in vantaggio il cugino Kevin). E dire che a Sochi, quattro anni, era arrivato ai piedi del podio.
Kevin Fischnaller 7. E’ sesto dopo le prime due manche del singolo maschile di slittino. Il podio è distante poco più di un decimo e domani potrà giocarsi il tutto per tutto. Un voto meritato in quanto sta superando i propri limiti.
Arianna Fontana 8. La portabandiera azzurra (nella foto) è davvero come il Barolo. Invecchiando migliora. Grazie ad un’ottima condizione di forma, nei 500 metri si qualifica senza sforzo, poi è capace di regalare alla staffetta femminile una preziosissima qualificazione per la finale.
Francesca Lollobrigida 6. Conclude al tredicesimo posto nei 3000 metri di speed skating. La romana ha mostrato una buona condizione in vista dell’amata mass start.
Emanuel Rieder, 6,5. Dopo le prime due manche di slittino è sesto a quasi 8 decimi dal leader della classifica provvisoria Loch. Pretendere più da sarebbe stato voler dire credere in un miracolo.
Staffetta femminile short track 7,5. Raggiungere la finale era un risultato tutt’altro che scontato, ma le azzurre dello short track l’hanno raggiunta in extremis. A trascinare la squadra la solita Arianna Fontana che ha diviso l’esperienza con Martina Valcepina, Lucia Peretti e Cecilia Maffei. Quest’ultima ha faticato a mantenere il ritmo delle compagne. Potrebbe essere sostituita nella gara decisiva dall’italo-canadese Cynthia Mascitto.
Martina Valcepina 7. La pattinatrice si comporta bene e gestisce senza difficoltà la batteria dei 500 metri di short track. Il tempo che fa segnare è piuttosto alto rispetto a quelli delle altre favorite. Speriamo in un’ulteriore crescita per poter ambire a lottare al vertice.
Lisa Vittozzi 7,5. La specialista di biathlon ha sfiorato il podio nella gara sprint. Addirittura la medaglia d’argento. Sarebbe stato sufficiente non fallire il bersaglio nella seconda tornata di tiri. In ogni caso, l’azzurra, grazie al sesto posto, partirà da una buona posizione nell’inseguimento e la buona condizione di gara potrà essere determinante in altre gare a lei più congeniali come mass start e individuale.
Dorothea Wierer 4,5. Nello sprint del biathlon ha corso una prima parte di gara incredibile, tenendo addirittura la testa dopo il primo poligono. La fatica l’ha penalizzata alla seconda tornata di tiri (ha fallito due bersagli su cinque). Il 18° posto finale potrebbero costare cari anche in ottica inseguimento.