I finlandesi sono silenziosi, riservati, ospitali e un po’ strani: amano suonare il rock con violino e violoncello, fanno film con dialoghi ridotti al minimo, sono maestri nel design e nell’architettura, e guai a togliergli la sauna. Ma sanno vivere, come certificano ogni anno le classifiche annuali dei posti dove stare al mondo è più facile e instilla perfino felicità.
L’ennesima dimostrazione arriva da un libro in uscita in Italia in questi giorni, dal titolo inequivocabile: “Kalsarikänni - l’arte di stravaccarsi” (edizioni Ad est dell’equatore). Il termine “Kalsarikänni”, che ricorda uno dei mobili da montare dell’Ikea, racchiude in realtà un intero concetto che non si può che condividere: il piacere di buttarsi su in divano, magari in mutande o con il ‘tutone’ più comodo, e semplicemente, non fare nulla. Una sorta di capitolo di filosofia zen che da quelle parti è ritenuta utilissima per rigenerare spirito e corpo, da aggiungere ad altri termini di questa sconfinata e invidiabile passione per se stessi. Il primo è “Lagom”, che indica la giusta quantità delle cose, la moderazione ecologica e sostenibile del non troppo poco e neanche troppo. Quanto basta.
A questo si aggiunge però “Hygge”, che significa adattare lo spazio fisico intorno a sé alla polvere che il mondo fa andando avanti. Come si fa? Semplice: una tazza di cioccolata calda, un plaid e il fuoco nel camino, mentre fuori dalla finestra nevica come negli sogni di un bambino, ad esempio.
A questi due concetti, per essere chiari, si affianca il “Kalsarikänni”, decisamente più democratico perché non richiede un caminetto e neanche una vetrata panoramica sulla vallata: basta un divano, e quello più o meno tutti ce l’hanno, un paio di mutande (idem) e il gioco è fatto.