Da nord a sud, la Germania si indigna: per la prima volta dal dopoguerra ad oggi, un militante neonazista è stato eletto all’unanimità in una carica pubblica. Si chiama Stefan Jagsch, ha 33 anni, da diverso tempo è sotto osservazione dei servizi segreti e milita nelle file di “NPD”, il Partito Nazionaldemocratico tedesco, dichiaratamente di estrema destra e da buona parte della Germania considerato dannoso e pericoloso per l’immagine del Paese per una “retorica usata al tempo del Terzo Reich che equipara l’immigrazione al genocidio della razza teutonica”. Una formazione politicamente scorretta guidata fino al 2014 dell’ex pornostar Kitty Blair, al secolo Ina Groll, espulsa perché in uno dei suoi video aveva fatto sesso con un uomo di colore. Lo stesso Jagsch è noto per le durissime posizioni contro i migranti, malgrado dopo un incidente stradale fosse stato soccorso da alcuni rifugiati siriani.
Jagsch, primo a rompere l’isolamento, è stato designato presidente del consiglio comunale di Altenstadt, comune dell’Assia a poca distanzia da Francoforte, e ora la preoccupazione monta in tutto il paese. Il fuoco di fila dell’indignazione ha coinvolto anche CDU ed SPD, i due partiti alleati di governo, che hanno bollato come “incomprensibile e imperdonabile” il sostegno dato al militante di NPD dai loro rappresentanti locali. Qualcuno ha parlato di “giorno terribile per il Paese” e il pasticcio sembra solo all’inizio: uno dei consiglieri SPD di Altenstadt, Ali Riza Agdas, di origini turche, ha preferito rassegnare le proprie dimissioni, travolto dalle email furiose degli esponenti del suo partito dopo aver dichiarato di aver votato Jagsch perché lo conosce da tempo “ed è un ottimo ragazzo”. Grande al contrario la soddisfazione della formazione neonazista, che parla di “svolta storica per la Germania”, assicurando che non esisterà a ricorrere al tribunale nel caso a qualcuno venisse in mente di invalidare la nomina.