Lo scorso mese di agosto, l’Office for National Statistics inglese (ONS) ha certificato 4.359 decessi per avvelenamento da droga in Inghilterra e Galles nel 2018: la cifra più alta da quelle record nel 1993, ma anche il più deciso aumento nel giro di un anno. Più della metà dei decessi, ovvero 2.208, era dovuto a oppiaceo come l’eroina. Statistiche impietose, che raccontano una strage senza fine che ha convinto l’Inghilterra a varare un progetto pilota che prevede la distribuzione per le strade di “Naloxone”, un farmaco salvavita (in Italia conosciuto come “Narcan”) che inverte gli effetti dell’overdose da oppiacei. Affidato ad “Addaction”, un ente benefico che combatte la diffusione di droga e alcool, il progetto pilota di distribuzione del farmaco parte in queste ore a Redcar e Cleveland, due centri nel nord-est dell’Inghilterra.
La causa potenzialmente letale di un’overdose da oppiacei è di rallentare o interrompere la respirazione, esattamente quello che il Naloxone blocca. Finora, aveva accesso al medicinale attraverso un trattamento farmacologico, ma diversi studi hanno dimostrato che le persone al di fuori dei trattamenti ufficiali hanno maggiori probabilità di morire per una causa legata all’assunzione di droghe.
Per Gary Besterfield, service manager di Addaction a Redcar e Cleveland, “Ogni morte per droga è una tragedia e ogni morte è evitabile. Troppe famiglie di Redcar e Cleveland hanno perso i propri cari: è tempo di agire”.
Nell’ambito del progetto pilota, un team di ex tossicodipendenti si occuperà di portare il Naloxone per strada, avvicinando le persone che fanno uso di oppiacei, a cui sarà spiegato quando e come utilizzarlo.
La fase di test durerà 12 settimane e in una fase successiva prevede di introdurre il programma in tutto il Regno Unito.
I dati ufficiali sulle morti per droga hanno rivelato che il nord-est ha registrato il numero più alto, con 96,3 decessi ogni milione di persone, rispetto al 39,4 di Londra, dove il tasso è più basso. Anche le cifre per il Galles, lo Yorkshire e l’Humber sono decisamente alte.
Gli esperti di trattamenti farmacologici, tra cui il “Royal College of Psychiatrists”, hanno reagito con rabbia ai dati, accusando il governo di mettere a rischio la vita delle persone tagliando il finanziamento dei servizi di cure. Gli studi hanno dimostrato che i tagli del governo centrale hanno ridotto la spesa per i servizi di trattamento delle droghe di circa il 27% dal biennio 2015-16, e di oltre il 50% in alcune aree. La Scozia è alle prese con una crisi simile, con un aumento del 27% per raggiungere la cifra record di 1.187 morti per droga, mettendo il paese alla pari con gli Stati Uniti in termini pro capite.