“Nella vita ci sono cose ben più importanti del denaro, il guaio è che ci vogliono i soldi per comprarle”, diceva in uno dei suoi celebri aforismi il grande comico Graucho Marx. Sbagliava di poco, secondo un serissimo studio che ha messo a nudo le preoccupanti disuguaglianze economiche che si celano dietro la durata della vita negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
Chi è ricco vive in buona salute e senza grossi problemi, garantendosi una vita in media nove anni più lunga di quella di chi ha meno denaro in tasca. I ricercatori hanno analizzato i dati relativi a più di 25.000 adulti di oltre 50 anni di età, alla ricerca di fattori in grado di prevedere quanto tempo hanno vissuto prima di iniziare a soffrire degli acciacchi del tempo. E il fattore socio-economico fondamentale per prevedere quando questi problemi sono iniziati è stata la disponibilità economica, con i ricchi che hanno goduto di quasi un decennio in più di serenità, prima di incappare nelle difficoltà.
Dai 50 anni, la percentuale di ricchi presi in esame poteva aspettarsi altri 31 anni di vita in buona salute rispetto ai meno abbienti, che devono accontentarsi di una ventina d’anni.
“Mentre l’aspettativa di vita è un utile indicatore di salute, la qualità della stessa con l’avanzare dell’età è cruciale - ha spiegato Paola Zaninotto, l’autrice dello studio, specialista di salute pubblica all’University College di Londra - misurando l’aspettativa di vita sana possiamo ottenere una stima del numero di anni di vita trascorsi in salute o senza disabilità”.
Lo studio – realizzato da un team di ricercatori universitari in Europa e negli Stati Uniti – non è il primo ad evidenziare l’importanza che la ricchezza gioca sulla vita delle persone, anche se la società odierna si concentra più sull’aspettativa di vita che sulla qualità.
La ricerca ha scoperto che l’1% del gotha finanziario degli Stati Uniti può sperare di vivere fino a 87,3 anni, quasi 15 in più rispetto a quelli dell’1% inferiore. Il divario per le donne è di 10 anni. E nel Regno Unito, uno studio parallelo ha rilevato che i poveri muoiono circa un decennio prima di chi ha dei conti correnti imbottiti a dovere.
I dati per la nuova ricerca sono stati ricavati da due studi sull’invecchiamento: uno dal Regno Unito, che ha interessato 10.754 persone, e un altro dagli Stati Uniti, con 14.803 interpellati. Non c’è alcuna differenza significativa tra i due Paesi in relazione ai risultati chiave dello studio. “Le disuguaglianze nell’aspettativa di vita in buona salute esistono in entrambi i Paesi e sono di entità simile - hanno scritto gli autori nella loro conclusione - in entrambi i Paesi gli sforzi per ridurre le disuguaglianze sanitarie dovrebbero essere rivolti a persone appartenenti a categorie socioeconomiche svantaggiate”.
Secondo l’OMS, l’aspettativa di vita globale alla nascita nel 2016 – l’ultimo anno per il quale sono disponibili i dati - era di 72 anni: significa che è aumentata di 5,5 anni tra il 2000 e il 2016. L’aumento più rapido dagli anni ‘60.