Su YouTube è stato diffuso un video di una trentina di minuti che tenta di riabilitare l’immagine di MJ mentre si avvicina il decimo anniversario della morte, avvenuta il 25 giugno del 2009. Il filmato, intitolato “Neverland Firsthand: investigating the Michael Jackson documentary”, è prodotto e condotto dal giornalista australiano Liam McEwan e racchiude documenti, ripercorre le vicende processuali e presenta testimonianze inedite sulla correttezza di MJ, fra cui quelle di Taj e Brandi Jackson, nipoti di Michael.

Il video parte dal 1993, l’anno in cui Jordan Chandler, un adolescente, accusa pubblicamente MJ di violenza sessuale: una vicenda che si chiuderà l’anno successivo con un assegno di 23milioni di dollari. Secondo quanto racconta il nuovo documentario, “soldi che non erano di Michael ma della compagnia di assicurazione”. Ma soprattutto si spiega anche quanto sia semplice, per una celebrità, finire sotto accusa da parte di qualcuno: Britney Spears ne sa qualcosa, Will Smith anche.
La conclusione, ovviamente, è sull’attualità: “Leaving Neverland”. I nipoti di MJ si chiedono che tipo di rapporto avessero i due accusatori, James Safechuck e Wade Robson, ma raccontano anche i propri ricordi: “Era sempre chiuso in uno studio di registrazione, non aveva una vita e non l’aveva avuto neanche quand’era giovanissimo. Era curioso, solo, triste, in cerca di affetto. Nient’altro”.