La mattina del 27 marzo 1995, Maurizio Gucci, imprenditore a capo dell’omonima casa di moda, esce dal suo appartamento milanese di corso Venezia. Fa pochi a piedi, fino al numero 20 di Palestro, dove ha sede la “vierse”, società che ha fondato da poco: dietro di lui entra un uomo che estrae un calibro 32 e spara tre colpi: Gucci viene colpito alla schiena e uno al gluteo, cade a terra, incredulo. Un quarto colpo alla tempia mette la parola fine alla sua esistenza.
È un omicidio eccellente nella Milano della moda, e la mente corre subito alla malavita organizzata, il traffico di capitali, la concorrenza, l’invidia e almeno due nemici giurati: il cugino Paolo, con cui non correva buon sangue, e Patrizia Reggiani, la sua ex moglie, lasciata senza troppi scrupoli per una donna più giovane e che pubblicamente aveva spesso dichiarato di volerlo vedere morto. Due anni di indagini serrate mettono gli inquirenti sulla pista che porta a due nomi: Ivano Savioni, portiere d’albergo che pare si fosse vantato più volte di aver gestito l’impeccabile omicidio di un pezzo grosso dell’alta moda, e Pina Auriemma, cartomante assidua frequentatrice del salotto di Patrizia Reggiani. I due, intercettati al telefono, finiscono per ammettere di essere stati assoldati dall’ex moglie di Gucci per 610 milioni di lire. Pochi giorni dopo, la Reggiani, Auriemma e Savioni finiscono in galera insieme a Benedetto Cerauolo, l’esecutore materiale.
Patrizia Reggiani viene condannata a 29 anni di carcere, poi ridotti a 26 in appello: è tornata in libertà il 20 febbraio di due anni fa, ma la vicenda che la vede come protagonista resta una delle pagine più buie di una Milano che sembrava potere ogni cosa.
Nei fiumi d’inchiostro che la storia ha attirato, nel 2002, la giornalista americana Sara Gay Forden pubblica “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and Greed”, la storia della dinastia fiorentina raccontata nei minimi dettagli, dal negozio in pelle di Guccio Gucci all’omicidio di Maurizio. Un successo editoriale che piace anche a Ridley Scott, il regista di “Alien”, “Blade Runner” e “Il Galidatore”, che ha finalmente deciso di trasformarlo in un film che avrà Lady Gaga nel ruolo di Patrizia Reggiani.
Un’indiscrezione lanciata da “Variety” che porterebbe ancora una volta miss Germanotta a mettere da parte la musica per calarsi nei panni della “Vedova Nera”, dopo aver prestato il volto e la voce ad Ally, la protagonista di “A Star is Born”.