Non è la prima volta, non sarà l’ultima: finito il cordoglio ed esaurite le celebrazioni per un grande personaggio che se ne va, si passa alle cose pratiche, come ad esempio dividersi il patrimonio. Non fa eccezione Aretha Franklin, la grande Regina del Soul morta un anno fa nella sua Detroit, ma dopo aver scompigliato le carte lasciando in giro ben tre testamenti. È proprio quest’abbondanza ad aver scatenato una furiosa lite fra i quattro figli, Clarence, Edward, Theodore e Kecalf, che a forza di avvocati e tribunali hanno costretto il giudice di Oakland Country, nel Michigan, a ordinare una perizia calligrafica per i dubbi che quei fogli non siano stati scritti da Aretha. Secondo almeno uno dei testamenti, la Franklin sembrava aver nominato Kecalf come amministratore del suo patrimonio, e ad alzare i sospetti dei fratelli c’è la recente vendita di alcune proprietà della grande artista. Ma in un altro testamento, datato 2010, la scelta sembrava cadere su Theodore, eppure il suo nome scompare del tutto in quello scritto nel 2014. Al momento il patrimonio di Arteha, che ammonta a svariati milioni di dollari, è gestito da una società a cui fa capo Sabrina Owen, nipote dell’artista.