Del titolo di “donna più veloce del mondo sulle quattro ruote” andava fiera: nel 2013 aveva stabilito il record sfrecciando a 630 km/h, ma per un problema meccanico non era stato omologato. Era proprio per mettere il proprio nome definitivamente su quel primato, battendo quello stabilito nel 1976 dalla stuntwoman Kitty O’Neil, che Jessi Combs è salita a bordo del mostruoso “North American Eagle”, un missile stradale a reazione da 45.500 CV, per battere ancora una volta se stessa, ma è morta in un drammatico incidente le cui dinamiche non sono ancora state chiarite.
A comunicarlo è stato lo sceriffo della contea di Harney, in Oregon, dove si trovava il deserto di Alvord, lo scenario su cui Jessi Combs si preparava da settimane per il nuovo tentativo.
Nata nel luglio del 1980 a Rockerville, in South Dakota, Jessi era un personaggio noto al grande pubblico americano per aver partecipato a numerose trasmissioni di successo come “Xtreme 4x4” e “MythBusters”, meccanica esperta laureata in ingegneria al Wyoming Technical College, aveva trionfato a due edizioni dell’Ultra 4 King e il Rally Aicha des Gazelles, guadagnandosi il soprannome di “Queen of Hammers”.