Due giorni di terapia intensiva non sono bastati a strappare alla morte Melanie Coleman, la ginnasta 20enne vittima di un fatale incidente in allenamento. Le condizioni di Melanie, considerata una delle migliori interpreti dell’atletica statunitense, erano apparse subito gravissime: la giovane aveva perso l’appoggio sulle parallele, rovinando a terra in modo violento. Soccorsa immediatamente e trasportata al “Yale New Haven Hospital”, i medici le avevano riscontrato una profonda lesione al midollo spinale contro cui non è stato possibile trovare un rimedio.
Melanie studiava scienze infermieristiche alla “Southern Connecticut State University” e si stava specializzando nel diventare lei stessa allenatrice di bambine. I numerosi amici della giovane hanno istituito una campagna crowdfunding per aiutare la famiglia fissando l’obiettivo di 10mila dollari, ma tale e tanta è la commozione che ha attraversato l’America in queste ore da far lievitare la cifra fino a 65mila dollari.
Insieme ai familiari di Melanie, il suo allenatore Thomas Alberti le è stato vicino fino agli ultimi istanti. È stato lui a comunicare in lacrime la morte della giovane: “Era una leader, una persona carismatica sempre prodiga di consigli per tutti. È una fatalità difficile da accettare”.